Millequattrocento nuove colonnine per la ricarica delle auto elettriche, fino al totale di duemila: più del triplo delle circa seicento attualmente disseminate sul territorio della Capitale. Nei giorni della crisi per il caro carburante, il Campidoglio rilancia la politica di conversione della mobilità privata verso forme alternative agli idrocarburi. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è di arrivare questa quota entro il Giubileo del 2025, grazie anche alle novità che saranno contenute nel “regolamento per l’installazione e la gestione dei dispositivi adibiti esclusivamente alla ricarica di veicoli alimentati a energia elettrica” - a cui stanno lavorando l’assessorato alla mobilità e l’Agenzia - che sarà approvato dalla giunta entro la fine del mese.
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Le novità
In primis la possibilità di installare le colonnine su luoghi non pubblici, come distributori di carburante, parcheggi o centri commerciali: a questo scopo Palazzo Senatorio sta lavorando con la Sovrintendenza per superare alcuni ostacoli che si sono incontrati nella diffusione delle infrastrutture di ricarica. Tra le nuove norme ci sarà anche la possibilità di ricarica rapida ad alta potenza, oltre i 50 kwh, in particolare sulle strade della viabilità principale. Altro obiettivo è quello di favorire la ricarica nei garage - dandone visibilità sul sito dell’Agenzia per la mobilità - nelle aziende e nelle scuole, grazie ai finanziamenti del ministero delle Infrastrutture. La dislocazione degli impianti sul territorio sarà definita in accordo con i singoli Municipi: attualmente quello che ha più colonnine attive è il II (Parioli-Salario-Nomentano-San Lorenzo) con 100, seguito dal IX (Eur-Torrino-Spinaceto) con 93 e dal I (centro storico-Prati) con 87. Il territorio più sguarnito è invece quello del VI (Tor Bella Monaca-Torre Angela) dove ce ne sono appena 9. Roma ha più impianti di Milano (che però è molto più piccola) e delle altre grandi città italiane.
La situazione
Previsto un giro di vite per chi sosta abusivamente negli spazi riservati alle auto da ricaricare, ma saranno sanzionate anche le vetture elettriche che faranno un uso illegittimo delle aree, restando parcheggiate ben oltre il tempo necessario al rifornimento di energia.
Lo scenario
L’obiettivo dei bandi europei è quello di realizzare entro il 2026 oltre 20 mila punti di ricarica rapida sulle superstrade e nei centri urbani. Del resto, per raggiungere i target fissati dall’Ue occorre arrivare a un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli nel 2030, per i quali si stima siano necessari 31.500 punti di ricarica rapida. Il bando relativo all’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica potrebbe essere pubblicato entro giugno di quest’anno ma, in base al cronoprogramma indicato nel Pnrr e sul sito Italia Domani, i contratti per le nuove stazioni di ricarica saranno definiti entro giugno 2023.