Roma, riapre il cinema Quattro Fontane con cinque sale e più posti

Roma, riapre il cinema Quattro Fontane con cinque sale e più posti
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Martedì 29 Ottobre 2019, 17:29
Il cinema Quattro Fontane riapre domani al termine dei lavori di restyling. Le sale saranno cinque e non più quattro, per un totale di 513 posti. Situato nel cuore di Roma, il cinema si trova nel cinquecentesco palazzo Albani del Drago. Negli anni '30 uno dei cortili del palazzo fu coperto per ospitare un teatro di varietà, diventato un cinema nel dopoguerra. Numerosi interventi si sono susseguiti nel corso dei decenni. Sotto la guida dell'architetto Pierluigi Celata e di Guido Schlinkert sono state smantellate tutte le sovrastrutture, permettendo così di tornare indietro nel tempo e di recuperare in parte l'aspetto originario dello spazio costruito all'interno del cortile. Per la ricostruzione si è tenuto conto del funzionalismo architettonico della metà del secolo - con lucernari, vetrate e ferro, colonne e travi in calcestruzzo - ed elementi di charme decorativo da teatro del '900.

Nell'atrio ora sarà ospitata, proveniente dalla Thailandia, un'antica maschera di Ganesha, divinità induista protettrice delle arti, delle lettere e delle imprese, grazie al potere del Dio Elefante di rimuovere tutti gli ostacoli. Le sale per le proiezioni sono state trasformate per rendere l'esperienza delle visione ancora più immersiva, grazie ai nuovi schermi Harkness Screen, ai proiettori digitali Sony 4K, all'impianto audio Dolby 7.1 in triamplificazione e alle comodissime poltrone, disegnate ad hoc, che citano la mitica lounge chair di Charles e Ray Eames: uno dei capolavori del design del '900, legato a filo doppio alla storia del cinema, dal momento che il primo esemplare fu regalato dagli stessi Eames nel 1956 all'amico regista Billy Wilder.

Alla festa per la riapertura ci saranno tra gli altri, Luca Argentero, Gabriele Mainetti,  Vittoria Puccini, Pappi Corsicato e poi Cremonini, Enrico Lo Verso, Sergio Rubini, Claudio Santamaria, Enrico Vanzina, Lillo e Greg e Francesco Pannofino.
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