Roma, Cinema Palazzo occupato, spunta il libro nero degli incassi: scatta l'esposto alla Finanza

Roma, Cinema Palazzo occupato: c’è il libro nero degli incassi
di Marco Pasqua
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Sabato 27 Febbraio 2021, 00:24

Feste, aperitivi, concerti, persino compleanni: nei quasi 10 anni di occupazione illegale, gli abusivi del Cinema Palazzo, a San Lorenzo, si sono dati molto da fare. E se prima, in tanti, avevano sollevato delle comprensibili obiezioni su quelle attività, con fini commerciali neanche velati, ora i dubbi diventano certezze, grazie al ritrovamento di un registro con tutti gli incassi (in nero). Scritti a penna, talvolta a matita o persino con pennarelli colorati, ecco gli introiti del bar e, soprattutto, degli eventi a sottoscrizione che hanno richiamato personaggi dello spettacolo, vicini agli occupanti: migliaia di euro, talvolta anche in un solo mese. 

È stato l’ex custode giudiziario a trovare il registro durante un sopralluogo, poco dopo lo sgombero, avvenuto lo scorso 25 novembre. Forse è stato dimenticato dagli stessi abusivi: tutti i documenti sono intestati all’associazione di volontariato “Astratti Furori”, costituita appunto dagli occupanti. 
 

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Cinema Palazzo, i conti sospetti

È l’associazione a pagare, nel corso degli anni, migliaia di euro di fatture, ad esempio, relative all’acquisto di alcolici per il loro bar - una delle fonti maggiori di introiti - e, poi, bollette di telefono cellulare, bombole del gas e così via. Tutta la documentazione è stata consegnata in questi giorni al nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, in un esposto presentato da Antonio di Battista, braccio destro del proprietario dello stabile sgomberato. Una denuncia che punta a verificare la natura di quei pagamenti e la relativa rendicontazione intestata all’associazione di volontariato. A ben guardare, la suddivisione degli introiti degli eventi seguiva in genere lo schema 70/30: il 70% agli organizzatori, il resto al Cinema Palazzo, anche se questa non era una regola ferrea.

Gli incassi del bar potevano arrivare fino a 500 euro al giorno, i concerti variavano molto, poi c’erano le proiezioni cinematografiche: una, indicata come “ebrei”, era relativa ad un incontro sulla “resistenza popolare nonviolenta in Palestina ed Israele e in questo caso si parla di 793 euro.

E, poi, ecco il festival GendErotica, con i suoi 2500 euro di introiti tra sottoscrizioni e bar; una proiezione sui migranti (320 euro) e la serata “Artists for Rojava”, che vide scendere in campo il mondo della cultura (2200 euro). Ma si organizzavano anche feste di compleanno: e, qui, si oscillava dai 400 fino agli 800 euro di proventi. 

La documentazione ora verrà valutata dalla Finanza insieme ai conti dell’associazione formata dagli occupanti della struttura. Nell’esposto, tra l’altro, si chiede di accertare se dietro a questa occupazione «si siano costantemente nascosti soggetti istituzionali», i quali «avrebbero concorso a violare importanti norme in materia economico-finanziaria». 

 

Intanto la sindaca Virginia Raggi ha fatto sapere di voler far valutare lo stabile dell’ex Cinema Palazzo, per poi poterlo acquisire: l’obiettivo è quello di dar vita ad un bando per riassegnare la struttura. Ma ad oggi, gli unici interlocutori del Comune, e candidati a “rioccupare” l’edificio, stavolta con una benedizione di carattere istituzionale, sono proprio gli animatori dell’associazione “Astratti Furori”. Anche se la Area Domus, proprietaria dello stabile, non ha nessuna intenzione di cederlo ad una cifra «sotto i 2,8 milioni di euro». 

Per l’occupazione del 2011, intanto, nello scorso mese di gennaio la Procura aveva chiesto la condanna a 6 mesi di carcere per dodici imputati finiti a processo, tra i quali l’attrice Sabina Guzzanti, l’allora deputato Pd Marco Miccoli, i consiglieri comunali dell’epoca Nunzio D’Erme e Andrea Alzetta: tutti avrebbero concorso a sottrarre ai legittimi proprietari la palazzina di piazza dei Sanniti. Ora l’esposto alla Finanza, che potrebbe far luce su un decennio di affari in nero.

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