Prima Porta, lo stop delle cremazioni: agenzie funebri nel caos. «Costi più alti per i parenti»

Guasti e manutenzione dei forni stanno ritardando l’incenerimento delle salme. Una circolare dell’Ama avvisa le imprese: «Non portate più bare a Prima Porta»

Prima Porta, lo stop delle cremazioni: agenzie funebri nel caos. «Costi più alti per i parenti»
di Camilla Mozzetti
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Giovedì 7 Aprile 2022, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 15:08

La comunicazione è arrivata via mail martedì 5 aprile alle 7.53 del mattino: «Si comunica che le salme destinate per cremazione dovranno essere trasportate verso il cimitero Verano ove verranno accolte fino a diverse indicazioni. Verranno comunicate successivamente la data di trasporto utile a completamento delle operazioni di cremazioni al cimitero Flaminio». L’Ama ha informato così le agenzie funebri del Capitale sulla necessità di interdire gli ingressi ai nuovi feretri nel cimitero di Prima Porta a causa di un guasto, seguente all’intervento di manutenzione sulle linee di cremazione, che ne hanno fatto saltare due. In sostanza, poiché non tutti i forni sono attivi bisogna ridurre l’ingresso delle nuove bare al fine di evitare le scene - impietose - che emersero lo scorso anno con il deposito della camera mortuaria e del “crematorio” pieni zeppi di bare. Ma questo genera altri disservizi oltre ai ritardi sulle cremazioni. «I feretri devono comunque essere portati al Flaminio anche se ce li fanno lasciare prima al Verano - spiega Gianluca Fiori, segretario dell’Assifur, l’Associazione imprese funebri riunite - e questo significa un doppio viaggio per le famiglie e doppi costi. Certo, molte agenzie non vogliono lucrare in alcun modo ma altre poiché comunque per noi è un costo chiedono le spese per il successivo trasferimento». Il costo si aggira in media intorno ai 350 euro che non copre l’amministrazione di Roma Capitale. Il problema, gioco forza, ricade sulle famiglie già costrette ad un’attesa estenuante - nella migliore delle ipotesi di due settimane - per la cremazione. 

Le storie

Paola D.

T. ha perso il padre lo scorso 11 marzo ma come lei stessa ricorda «la cremazione è avvenuta soltanto il primo aprile, a sceglierla era stato papà ma l’agenzia funebre che ci ha seguito e a cui abbiamo chiesto spiegazioni ci ha risposto che i ritardi erano causati dallo smartworking di chi lavora al cimitero». La ceneri del padre della signora Paola devono ancora essere sepolte «ma questo credo sia imputabile all’agenzia ad ogni modo per la cremazione abbiamo aspettato troppi giorni e speso 890 euro, non dà serenità tutto questo». L’elenco delle persone che aspettano una cremazione, e che fanno la spola tra Verano e Flaminio, è molto lungo, solo lunedì scorso al termine di due funerali altrettanti feretri destinati alla cremazione sono stati dirottati al Verano, «Una mia cara amica - dice Francesca - morta il 27 dicembre è ancora in deposito». E a questo si aggiungono altre anomalie rese tali dai problemi sul sistema di trattamento. Anna Balla Filippini ha deciso di esumare la bara del padre e di cremarlo «ma dalla domanda alla cremazione - racconta - sono passati ben 18 mesi, le ceneri me le hanno consegnate solo il 5 aprile scorso». Costo intero dell’operazione? Da capogiro: «Per tutto abbiamo speso 3.220 euro - fa di conto - è uno scandalo sia di tempo che di soldi ma è evidente: è un lusso anche morire».

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