Roma, il prefetto Piantedosi: «Via gli abusivi dal centro. Malamovida, faro sui locali»

Il prefetto: dopo il Colosseo, più controlli a Castel Sant’Angelo e a Campo de’ Fiori. «Sgomberi, si procede senza usare la forza: operazioni in corso da giorni a Valle Fiorita»

Roma, il prefetto Piantedosi: «Via gli abusivi dal centro. Malamovida, faro sui locali»
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 8 Luglio 2022, 00:20 - Ultimo aggiornamento: 10:43

Per brevità è stato rinominato “Modello Colosseo”, un nuovo sistema di controllo, ma, Prefetto Matteo Piantedosi, come nasce?
«Da un’ispirazione nata due anni fa a cui abbiamo lavorato con governo e Roma Capitale. Il Parco archeologico è il secondo più visitato al mondo con 8 milioni di turisti l’anno. La prima cosa che condividemmo con la direzione archeologica fu quella di usare il periodo di sospensione indotto dal Covid per immaginare un modello capace di eliminare determinati fenomeni. Siamo partiti dal Colosseo perché è la cartolina non solo di Roma e del Paese ma di una parte della cultura occidentale. Ci sono servizi contro i borseggiatori, contro l’ambulantato, contro il bagarinaggio».

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I biglietti nominativi sono l’ultima novità.
«È stata una delle prime cose che abbiamo condiviso con la direzione del Parco archeologico e finalmente è stato attuato sul modello degli stadi.

Per fare in modo che il bagarino veda prosciugarsi il proprio tornaconto si deve fare in modo che l’utente acceda con nome e cognome all’acquisto del biglietto e poi al sito».

Quali i risultati finora raggiunti?
«Dal 20 giugno al 5 luglio sono stati elevati 38 Daspo, 71 sanzioni a persone, più controlli alle attività di zona che sono stati 188. L’impegno è massimo e non cederemo fino alla totale riconversione del modo di concepire e di poter fruire di quei luoghi. In una prima fase con il Campidoglio avevamo pensato anche ad una zona di prefiltraggio ma non volevamo garantire il controllo privando le persone della libera fruibilità del luogo».

Modello replicabile in altri siti?
«Ne abbiamo parlato in Comitato, i servizi verranno probabilmente estesi a Castel Sant’Angelo, Campo de’ Fiori, Pantheon. In molte altre zone il vero problema riguarda l’ambulantato e l’abusivismo. Le forze di polizia, nei tavoli operativi tra Questura, carabinieri, polizia locale e guardia di finanza, sono già a lavoro».

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Un problema riguarda il rifornimento delle merci contraffatte: l’approvvigionamento a monte e i nascondigli perfetti vicino ai siti d’interesse.
«Lo sforzo prodotto sul territorio potrebbe risultare utile all’Autorità giudiziaria anche per acquisire elementi utili a risalire le catene di approvvigionamento».

Ha fatto un conteggio del personale necessario?
«Per dare un’idea dell’impegno, al Colosseo in meno di un mese, si sono avvicendati in vari turni quasi mille uomini, negli altri contesti andrà visto in base all’estensione e ai fenomeni».

E l’attivazione di altri modelli potrebbe essere penalizzata dal numero di agenti e militari?
«Dovremo ottimizzare i servizi senza sottrarli alle altre importanti esigenze alle quali assolviamo quotidianamente. Il che vuol dire conciliare meglio le risorse per obiettivi più importanti. Non temo la difficoltà di risorse pur sottolineando che è sicuramente un impegno e per questo sono grato alle forze dell’ordine».

Dal Colosseo alla malamovida: avrà visto i ragazzi che sniffavano cocaina su un’auto a San Lorenzo.
«I servizi dedicati alla malamovida andranno avanti. A questi aggiungiamo azioni di contrasto su attività commerciali che possono avere riverberi negativi. Abbiamo revocato 24 licenze e altre cinque sono in valutazione, perché a volte sono ritrovi di pregiudicati, aree di spaccio. Da ultimo abbiamo revocato anche licenze ad attività che somministravano alcol ai minori. Le forze dell’ordine poi supporteranno la polizia locale nei controlli sull’occupazione del suolo pubblico. Tante altre sono le situazioni aperte, potrei citare i rifiuti, i cinghiali, gli incendi».

La preoccupa questa ricorrenza di roghi?
«C’è un’inchiesta della Procura, che siano dolosi o colposi, le condizioni climatiche incidono. I vigili del fuoco sono stati straordinari. Poi c’è il problema della manutenzione delle aree verdi private e pubbliche perché la vegetazione rappresenta ahimè il combustibile. Il territorio va curato meglio, questi incendi ce lo dimostrano. Tuttavia, teniamo presente che l’estensione della Capitale è sette volte quella di Milano e nove volte quella di Napoli». 

Diversi quartieri affogano sotto il peso dell’immondizia, possiamo aspettarci qualche intervento a breve termine?
«Questo settore sconta decenni di sottovalutazione. Roma avrebbe già da tempo dovuto dotarsi di un sistema che non portasse a momenti di crisi come quelli attuali. Detto questo, a breve daremo un contributo perché la situazione migliori».

Qualche giorno fa è stato sgomberato il palazzo alla Caffarella su questo tema come state andando avanti?
«Stiamo procedendo alla liberazione di Valle Fiorita, una delle occupazioni storiche della città, senza l’uso della forza pubblica come fatto in via del Caravaggio, offrendo sostegno abitativo - attenzione - a chi ne ha diritto. Esiste una legge regionale che prevede una riserva di alloggi popolari per questi casi e il Campidoglio ha adottato una delibera che ho condiviso e incoraggiato. Inoltre noi stiamo recuperando gli alloggi, come nel caso di San Basilio e Tor Bella Monaca, occupati da abusivi e pregiudicati. A Valle Fiorita sono presenti 69 famiglie per 170 individui, ad oggi sono stati assegnati 38 alloggi e dato assistenza a 89 persone. Questo sarà il modello: si procederà anche ad agosto e settembre con la liberazione di altri immobili e l’assistenza agli aventi diritto. L’utilizzo della forza pubblica deve essere sempre l’ultima ratio e in ogni caso l’obiettivo è anche quello di non lasciare in eredità ingenti risarcimenti per le occupazioni, solo nel caso di Caravaggio dovevamo 267 mila euro al mese. Occupazioni le assicuro non se ne faranno più».

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