Roma Capitale compie 150 anni: il Campidoglio non stanzia un euro

Roma Capitale compie 150 anni: il Campidoglio non stanzia un euro
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 19 Dicembre 2019, 08:27
Per l'anniversario dei 150 anni di Roma Capitale, il Campidoglio non stanzia nemmeno un euro. Nel bilancio del 2020-2022 appena sfornato dalla giunta di Virginia Raggi e ora al vaglio del Consiglio comunale per l'approvazione finale, non è appostato un cent per le celebrazioni. Una svista? In realtà l'assessore al Bilancio di Raggi, Gianni Lemmetti, se la prende col governo demo-stellato. Spetta all'esecutivo, sostiene il responsabile delle finanze capitoline, garantire la riuscita dell'operazione e assicurare un adeguato budget. Cosa che però, fino a oggi, non è avvenuta. Anzi. Il fondo previsto dalla legge di bilancio nazionale, dopo il voto al maxi-emendamento in Senato, ammonta ad appena 500mila euro. Un terzo di quanto ipotizzato all'inizio. Una decisione che ha lasciato la giunta Raggi sconcertata. E così Lemmetti, che non è tipo da perifrasi, ci va giù duro: «I soldi per i 150 anni - dice l'assessore al Bilancio - ce li deve dare il governo. La verità è che stanno trattando male Roma e non capisco perché. Nel governo ci sono anche i 5 Stelle...». I 500mila euro stanziati lunedì sera a Palazzo Madama? «Sono pochi per un evento di questa portata. Il budget previsto all'inizio, un milione e mezzo, sarebbe stato più adeguato. Così non basta».

Naturalmente, più che la cifra è la rilevanza simbolica di questo approccio minimalista che ferisce. Fatto sta che il Comune per le celebrazioni non correrà ai ripari attingendo dalle proprie casse. L'opposizione logicamente ha gioco facile ad attaccare. Fratelli d'Italia, racconta il capogruppo in Aula Giulio Cesare, Andrea De Priamo, ha presentato un emendamento per chiedere un finanziamento ad hoc per l'evento. Ma è difficile che la maggioranza grillina lo appoggi. Pure il Pd è polemico (anche se in Parlamento ha votato per la riduzione dei fondi). Dice infatti il capogruppo dem, Giulio Pelonzi: «Speravo che il governo riuscisse a fare di più per celebrare i 150 anni di Roma Capitale. Di certo la giunta Raggi non ha fatto proprio nulla ed è stata forse la scusa per il governo e per il Parlamento a fare poco. È gravissimo che l'amministrazione capitolina non abbia previsto neanche un euro del suo bilancio per un evento così importante per la città».
REBUS COMITATO
Insomma, la strada per celebrare degnamente l'anniversario cruciale della storia dell'Unità d'Italia - e farne l'occasione per un ripensamento dei troppi squilibri nel Paese - sembra incredibilmente in salita. Le premesse erano altre. La settimana scorsa il Pd, insieme a Forza Italia, aveva presentato un emendamento alla finanziaria che prevedeva l'istituzione di un Comitato con fondi da almeno 1,5 milioni di euro, spalmati tra il 2020 e il 2021. Invece l'atto votato dalla maggioranza giallorossa a Palazzo Madama, ha ridotto di due terzi lo stanziamento. Appena mezzo milione, che gestirà il Ministero dei Beni culturali con un decreto ad hoc, per ripartire le poche risorse tra «le associazioni presenti sul territorio». Sparita, oltre ai soldi, anche l'idea di creare un comitato ad hoc, istituzionale, con studiosi ed esperti di alto profilo. Comitato senza politici che in realtà, per questo motivo, poco piaceva a Raggi, decisa a non essere tagliata fuori dalla partita.
I grillini di Palazzo Senatorio sperano ancora in una ricucitura in extremis col governo nazionale, augurandosi magari una maggiore collaborazione dai 5 Stelle che fanno parte dell'esecutivo. Per trovare fondi c'è ancora margine, ma il tempo stringe. L'idea di Raggi è dare il via alle celebrazioni il prossimo 3 febbraio, a un anno esatto dal 150esimo della proclamazione di Roma come Capitale d'Italia. Manca un mese e mezzo.
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