Lavinio, cadavere a pezzi nel bosco: la chiave del giallo nella tuta della Roma

Lavinio, cadavere a pezzi nel bosco: la chiave del giallo nella tuta della Roma
di Ivo Iannozzi
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Venerdì 23 Ottobre 2020, 09:56

È avvolto nel mistero il ritrovamento di uno scheletro umano in un bosco alla periferia di Anzio. Saranno necessari almeno venti giorni per accertare il periodo della morte e l'età dei resti che sono stati ritrovati mercoledì da un cercatore di funghi nel boschetto a ridosso del quartiere Caracol, nella zona di Lavinio. Gli esami saranno eseguiti da un antropologo forense presso l'Istituto di medicina legale dell'Università Tor Vergata dove i resti sono stati trasferiti dopo una prima ricognizione eseguita dal medico legale del Distretto sanitario Anzio/Nettuno che ha indicato il periodo della morte nell'arco temporale del decennio compreso tra il 2008 e il 2018 e accertato che doveva trattarsi di un uomo.

Lavinio, cadavere trovato nel bosco: fatto a pezzi in due buste, indossava la tuta della Roma


Il corpo è stato ritrovato diviso in due grandi buste di plastica nere: cassa toracica e arti superiori erano in una sacca interrata, gambe e bacino in un'altra ritrovata a pochi metri di distanza dalla prima. La Procura di Velletri ha intanto disposto il sequestro di una vasta area del bosco del Caracol che sarà setacciata per cercare altri elementi utili alle indagini. I carabinieri hanno intanto acquisito un elenco di uomini e donne scomparsi nella zona di Anzio e Nettuno, addirittura a partire dal 1985; si tratta di un elenco, non troppo corposo, di cold case che gli investigatori hanno riaperto e sul quale hanno iniziato ad indagare.

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«Sarà importante spiegano dalla Compagnia di Anzio avere il risultato degli esami sul corpo che ci fornirà con migliore approssimazione il periodo della morte e l'età della vittima». Le indagini sono per ora concentrate su un indizio che potrebbe risultare decisivo per dare un'identità alla vittima: i resti del corpo ritrovati nelle due buste neri erano avvolti in una vecchia tuta ormai stinta, ma con il logo delle Roma calcio, sembra degli anni '90. Una pista che si sta dunque seguendo è quella di accertare chi, nell'elenco delle persone scomparse sul territorio di Nettuno e Anzio negli ultimi venti anni, indossasse al momento della scomparsa una tuta della Roma.

Si tratta di un elemento che potrebbe risultare utile, considerato che sulle ossa non è stata ritrovata alcuna traccia di tessuto utile per l'esame del Dna.

 


Gli esami serviranno ad accertare anche le cause della morte. Il fatto che il corpo sia stato trovato in due diverse buste di plastica lascia pochi dubbi su una fine violenta, anche se una prima ricognizione sul teschio non ha evidenziato né fori di proiettile, né ferite letali.
 

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