Roma, piove e torna l'emergenza buche

Rattoppi saltati in Piazza Santa Maria Maggiore, via Nazionale e viale Marconi
di Laura Bogliolo
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Giovedì 5 Marzo 2020, 11:03
Piove e l’asfalto si sbriciola, le voragini tornano, le buche si ampliano e la sicurezza stradale resta un miraggio nella città dove 120 persone lo scorso anno sono morte in incidenti. E i pedoni erano il 36%. Sulla centralissima via Nazionale, a pochi passi da piazza Venezia, ieri si circolava soltanto su una corsia perché l’altra era “bombardata”, dilaniata da voragini ed è stato necessario l’ennesimo intervento di urgenza per scongiurare incidenti. Operai a lavoro, rattoppi tra i sampietrini ormai sollevati, traffico e nessuna certezza che i lavori siano risolutivi. Anzi, come succede in tutta Roma, la veloce riparazione salterà ancor più velocemente. Secondo i progetti del Campidoglio, su via Nazionale verranno tolti i sampietrini che resteranno solo sulle cunette. Dovrebbe arrivare anche una pista ciclabile, ma intanto lo stradone che da piazza della Repubblica conduce a piazza Venezia resta una delle strade con il manto stradale più devastato.

All’ombra della meravigliosa basilica di Santa Maria Maggiore, visitata ogni giorno da migliaia di turisti, crescono voragini, avvallamenti. L’asfalto è completamente distrutto, il dissesto stradale fa paura. Anche su viale Marconi le buche sono molte e se poi ci si sposta in periferia la situazione della manutenzione è ancora più drammatica nonostante le decine di segnalazioni di residenti e automobilisti. Via della Rustica ieri era minacciata da decine di voragini, così come la vicina via Dameta. Buche, avvallamenti e pozzanghere enormi anche su viale della Primavera, all’altezza di via Oberdan Petrini dove la strada si trasforma in un lago non appena piove a causa delle caditoie non pulite. Cosa dire poi di via Ardeatina nel tratto che porta al visitatissimo Santuario del Divino Amore? Le buche sono crateri pericolosissimi, ogni tanto viene fatto qualche rattoppo poi l’asfalto salta e le voragini tengono in trappola gli automobilisti. Via Ardeatina è una delle tante strade nelle quali vige il limite lumaca dei 30 chilometri all’ora proprio a causa del manto stradale dissestato.

Dopotutto chiusure e deviazioni di vie a causa delle voragini sono all’ordine del giorno nella Capitale. Qualche esempio? Su viale della Moschea scattò addirittura il limite dei 10 chilometri all’ora. Dal 20 febbraio fra via di Ponte Salario e via del Foro Italico c’è il senso unico di marcia a causa del dissesto del manto stradale. Poco distante c’è il divieto di transito in via Anna Magnani. È chiusa dal 29 febbraio anche via Enrico Bondi, a Montespaccato. 

C’è una storia poi che riesce a rendere bene l’idea di quanto sia caotica e maldestra la manutenzione stradale nella Capitale.
Siamo nel quartiere di Vigna Murata, in via Vincenzo Drago, non lontano da una scuola. «Abbiamo segnalato al IX Municipio una pericolosa voragine vicina a un tombino, tra l’altro si trova sul percorso del pedibus - spiega Carla Canale, presidente del Comitato di quartiere Vigna Murata - abbiamo scoperto che gli operai hanno asfaltato il tombino mentre la buca è rimasta. Speriamo - aggiunge Canale - che il Municipio intervenga presto per mettere finalmente in sicurezza l’area». In zona c’è un’altra strada sorvegliata speciale dai residenti: si tratta di via di Vigna Murata dove diversi pedoni sono stati investiti. Sulla via recentemente c’è stato un sopralluogo degli enti locali per cercare soluzioni contro l’alta velocità.
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