Roma, presa la gang del marinaio che truffava donne e anziani

Truffa dei gioielli, presa la gang del marinaio: ecco come truffava donne e anziani
di Maria Lombardi
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Sabato 19 Gennaio 2019, 08:59
I gioielli truffa e la banda del marinaio. I quattro complici rifilavano anelli di brillanti fasulli a sprovveduti passanti, convincendoli che si trattava di un imperdibile affare. Ognuno recitava un ruolo diverso. C'era il marinaio che non parlava italiano, il compare capitato lì per caso che lo aiutava nella traduzione, il gioiellerie e il palo. Una coppia di cognati e i rispettivi figli, tutti siciliani, scoperti dagli agenti del commissariato Tuscolano, guidati da Giovanni Di Sabato, e denunciati.

I RUOLI
Nel mirino dei truffatori, donne e anziani. Il primo ad entrare in scena, il marinaio. Ha una borsa con anelli e pietre preziose, tutta bigiotteria. Ma lui li mostra al malcapitato di turno, fermato per la strada, spacciandoli per diamanti incastonati nell'oro bianco e altri gioielli. Parla in inglese, ed ecco che si presenta il complice che finge di essere lì per caso e si presta a fare da traduttore. Il marinaio spiega che sta per imbarcarsi su una nave e ha urgenza di procurarsi del denaro contante. Ed è per questa ragione che svende i gioielli.

Il finto passante mostra interesse: davvero un affare. Vorrebbe comprarle, ha già in tasca le banconote - fasulle anche queste - e le tira fuori. La donna o l'anziano che rischiano di finire nella trappola hanno delle perplessità. Perché mai dovrebbero fidarsi di un marinaio che non conoscono. Ed ecco che entra in scena un gioielliere, recita anche lui. A chiamarlo è il passante-complice, dice di volersi assicurare che si tratta di pietre di valore. «È una persona di fiducia», assicura.

Quello della banda che fa la parte dell'orafo osserva i gioielli. Il valore è enorme, dice, il prezzo è incredibilmente conveniente, tanto che anche lui potrebbe essere interessato all'acquisto. «Pazientate qualche minuto - chiede il fasullo gioielliere - faccio un salto in negozio che è qui vicino, prendo i contanti e torno». Nell'attesa, il marinaio si fa sempre più pressante fino a convincere la vittima a soffiare l'affare al gioielliere. Il truffato paga e quelli della banda scompaiono lasciando il raggirato con qualche pietra che vale pochi euro e un biglietto da visita plastificato, con la foto di una nave. Capitan Frenk Liorm, c'è scritto. Una donna è andata al bancomat a ritirare 800 euro per il marinaio, altri hanno pagato due o tremila euro per i gioielli finti.

A vigilare sulla recita, un quarto complice. I quattro truffatori di 60, 36, 43 e 25 anni, che di volta in volta si scambiavano i ruoli, sono stati incastrati dagli agenti del Tuscolano. Le indagini sono partite dalle denunce presentate lo scorso maggio da una donna e 3 uomini anziani, ma si pensa che le vittime siano molte di più. Il primo della banda è stato individuato grazie alle immagini di telecamere di sorveglianza, gli altri attraverso controlli telematici. Le vittime li hanno riconosciuti. Nell'appartamento usato come punto di appoggio dagli impostori, sono stati trovati banconote false, pietre con taglio a diamante di nessun valore e falsi biglietti da visita.
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