Roma, bancomat manomessi in centro storico per clonare le carte: arrestati due bulgari

Clonavano codici e card dei clienti di un bancomat a corso Vittorio arrestati due bulgari
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Lunedì 16 Dicembre 2019, 13:48 - Ultimo aggiornamento: 13:50

Clonavano i bancomat degli ignari clienti di un Atm di corso Vittorio Emanuele a Roma. I carabinieri della stazione Roma San Lorenzo in Lucina, nell'ambito del piano Natale sicuro  hanno arrestato due bulgari di 48 e 50 anni con le accuse di intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni telematiche, installazione di apparecchiature atte ad intercettare comunicazioni telematiche, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento.

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I militari, nel corso di un servizio antiborseggio, hanno notato, applicate su uno sportello Atm,  apparecchiature elettroniche in grado di carpire i codici delle bande magnetiche e i pin delle carte degli ignari utilizzatori del bancomat. Dopo qualche ora di appostamento, i carabinieri hanno notato il 50enne che, credendo di essere lontano da occhi indiscreti, con mossa fulminea ha staccato le apparecchiature. L'uomo è stato immediatamente bloccato, perquisita  la struttura alberghiera della Capitale dove risultava alloggiato, in zona dell'Esquilino. Entrati nella stanza, i militari hanno sorpreso il complice connazionale di 48 anni mentre era intento a riprodurre alcuni codici magnetici su carte di credito e tessere magnetiche
in bianco tramite un pc. 

I militari hanno inoltre rinvenuto altre 6 carte di credito con bande magnetiche clonate, skimmer posizionati su false bocchette di erogazione di ricevute, identiche a quelle installate sugli sportelli Atm, munite di microcamera, da sovrapporre a quelle originali, un trascrittore di carte magnetiche, 2 computer e altro materiale idoneo all'acquisizione e alla clonazione dei codici magnetici delle carte. I due avevano già applicato e ritirato le stesse apparecchiature anche su un Atm in zona via Cavour. Tutto il materiale è stato sequestrato mentre i «clonatori», dopo l'arresto, sono stati ristretti nel carcere di Regina Coeli, dove rimangono a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. 

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