Roma, dai B&B abusivi ai locali “truffa”: così la burocrazia aiuta il degrado

Roma, dai B&B abusivi ai locali “truffa”: così la burocrazia aiuta il degrado
di Mauro Evangelisti
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Domenica 14 Luglio 2019, 09:31
I controlli sugli affittacamere? Una volte su due arrivano in ritardo. Le verifiche su pub e bar e sui finti laboratori artigianali? Una volta su tre non sono tempestivi. Si spiega anche così il degrado che sta avanzando in centro storico. Non c'è prevenzione agli effetti di un turismo che spende sempre meno e produce sempre più spesso conseguenze negative.

Contro la diffusione selvaggia di alloggi per turisti che si stanno mangiando interi palazzi, divorando pezzi del centro e dei quartieri più popolari, Roma Capitale ha alzato bandiera bianca. Questo è un settore in cui è perfino difficile tracciare una linea su cosa sia regolare e cosa no, travolto dall'avvento delle piattaforme di prenotazione on line. Ma al contrario di gran parte delle altre città europee e delle principali mete turistiche del mondo, Roma non ha neppure ipotizzato una regolamentazione per arginare la diffusione dei B&B e affittacamere. Si stanno moltiplicando a dismisura grazie a vetrine virtuali come Airbnb (ma non solo). Ma c'è di più: benché all'inizio dell'anno il Campidoglio addirittura parlasse dell'istituzione di una «polizia turistica», i controlli sulle strutture ricettive sono insufficienti. Su 1.621 procedimenti aperti dalla Polizia municipale nel 2018, il 55 per cento ha avuto una risposta in ritardo. Lo dice il monitoraggio sui tempi dei procedimenti di Roma Capitale.

L'inefficacia dei controlli è raddoppiata rispetto al 2017, quando le verifiche in ritardo furono il 25 per cento rispetto ai procedimenti aperti. E dai palazzi, in molte zone turistiche, sono stati gradualmente espulsi gli abitanti, sostituiti da B&B. C'è chi segue le regole, ovviamente; ma c'è invece chi affitta restando un fantasma, così non sapremo mai chi viene ospitato nell'appartamento. Di pari passo viaggia l'evasione fiscale, perché solo una parte del fenomeno degli affittacamere segue i percorsi ufficiali della partita Iva. E si è persa completamente la filosofia di fondo che stava dietro Airbnb secondo cui io affitto una stanza di casa mia e arrotondo il mio reddito, il turista tedesco può vivere un'esperienza molto romana, perché viene ospitato da un residente. Ormai, secondo una ricerca di Federalberghi, nel 76 per cento dei casi vengono affittati ai turisti interi appartamenti, il titolare non abita lì. Così ci sono palazzi in cui decine di appartamenti vedono, ogni settimana o addirittura ogni giorno, cambiare l'inquilino, con conseguenze per la sicurezza e il decoro (vedi effetti sulla raccolta dei rifiuti). «Servirebbero delle regole e servirebbero più controlli, ma ormai il fenomeno ha tali dimensioni che si stanno rivelando inefficaci», osserva Roberto Necci, presidente del Centrostudi di Federalberghi Roma.

Nel sito www.turismoillegale.it si ipotizza che gli alloggi per turisti completamente illegali siano almeno 5.000, mentre nella zona d'ombra creata dalla mancanza di regole e controlli si sono inseriti gestori che contemporaneamente affittano decine e decine di appartamenti. In totale a Roma solo su Airbnb sono quasi 30mila, appare dunque insufficiente il bilancio dei controlli della Poliza municipale nel primo semestre 2019: in B&B e affittacamere sono stati riscontrati 15 illeciti, con denunce e sanzioni per 115mila euro, una goccia nel mare. Il far west degli alloggi va ad alimentare il degrado del centro e di altri quartieri. E di pari passo viaggia il fenomeno dei finti laboratori artigianali, finte librerie, finte gallerie d'arte, dietro cui si nasconde semplicemente un modo per aprire attività dove vendere cibo e alcolici ai turisti. E ad alimentare la massa critica e caotica di interi rioni del centro, da Monti a Trastevere, dove, in molti casi, prevale la cultura dell'alcol a basso costo che alimenta il degrado. Anche in questo caso il monitoraggio sull'efficacia dei procedimenti eseguiti dalla polizia municipale testimoniano i ritardi delle risposte: i controlli sulle attività di somministrazione sono stati in ritardo nel 30,8 per cento dei casi, quelli di vigilanza su attività di artigianato e laboratori nel 26,7 per cento.

Conclusione: il centro si trasforma in un divertimentificio fuori controllo in cui i residenti sono schiacciati dall'avanzata dei B&B e affittacamere, in cui pub e locali notturni non di rado aggirano le regole. Tutto questo contribuisce a modellare un turismo che spende poco e non rispetta la città.
 
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