Roma, avvocato minacciato dai pusher al Pigneto: tre arresti. Lui: «Ma ho ancora molta paura»

Lo studio in via Ascoli Piceno è stato vandalizzato e sono arrivate continue minacce di morte a lui e al figlio

Roma, avvocato minacciato dai pusher al Pigneto: tre arresti. Lui: «Ma ho ancora molta paura»
di Raffaella Troili
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Martedì 26 Aprile 2022, 23:09 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 08:24

Accerchiato da spacciatori, minacce, sbandati. L’avvocato che vive e lavora al Pigneto, dopo una lunga dolorosa battaglia ha visto andare in carcere almeno tre personaggi del nutrito gruppo di malviventi che avevano fatto il “nido” sotto casa sua. Una lunga battaglia.
Ora l’avvocato Giovanni Ferrari, penalista con lo studio nel cuore del quartiere Pigneto, può tirare un sospiro di sollievo. I tre uomini che da gennaio fino a due giorni fa non gli hanno dato tregua, sono stati arrestati. Il giudice ha emesso nei loro confronti una misura di custodia cautelare aggravata. Quella di divieto di dimora nel Comune di Roma non era stata sufficiente perché mai rispettata. 


«Non passare qua ti brucio anche la casa». L’avvocato ha subito danni e minacce di morte, nei confronti del figlio minore, ha subito aggressioni e soprusi nei pressi del suo studio in via Ascoli Piceno poco lontano da casa. «Mi chiedo come avrei fatto se non avevo le competenze che ho, sono un cittadino prima che un avvocato». Hanno spaccato la targa dello studio, i campanelli, minacciato di morte lui e il figlio. Tutte situazioni che ha registrato e consegnato alla magistratura. «Ti brucio casa, ammazzo te e tuo figlio», il video è inequivocabile, grida l’uomo guardando dritto nello schermo della telecamera con sguardo di sfida.
«Sono dovuto andare a parlare con i magistrati per far comprendere ulteriormente la gravità di quanto stava succedendo nonostante il divieto di dimora, ci sono voluti giorni perché in cancelleria leggessero le mie pec».

Ora i tre senegalesi sono nel carcere di Rebibbia.

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«Ma sono una trentina quelli che mi hanno perseguitato, hanno fatto di casa mia il loro quartier generale dello spaccio, nascondendo la droga sotto le grate dei marciapiedi». L’avvocato Ferrari era stato aggredito solo per aver invitato i molestatori ad allontanarsi. «Sono stato aggredito più volte, minacciato a colpi di macete e qualche giorno fa mi hanno anche spaccato la targa dello studio», targa aggiustata e danneggiata di nuovo.


In base alle prime contestazioni i tre in concorso tra di loro con condotte reiterate avevano minacciato e molestato l’avvocato Giovanni Ferrari con studio nella zona Pigneto “area nota per lo spaccio e il consumo all’aperto di sostanza e dove gli stessi indagati in gruppo con altri soggetti identificati non compiutamente bivaccavano e consumavano droghe. In particolare tra i tanti a partire dalla fine del 2021 si rivolgevano con fare aggressivo nei confronti dell’avvocato che li invitava a lasciare pulito lo studio rispondevano con offese e minacce sostenendo che erano loro “i padroni della zona”. In segno di solidarietà era stata organizzata nel quartiere anche un manifestazione di solidarietà.

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TENTATIVI A VUOTO 


L’avvocato è rammaricato perché all’inizio ha provato a dar loro - africani e italiani - soldi, cibo, vestiti, purché non bivaccassero e spacciassero fuori allo studio rendendo impossibile il passaggio, «una trentina, tutti lì, deve essere un ottimo appostamento» in cambio è stato aggredito picchiato, minacciato. L’ingresso del suo studio è tappezzato di feci e urine. Tossici, spacciatori che da anni lo perseguitano, «dallo studio si sono spostati sotto casa». Arrabbiati perché indagati per stalking, colpiti da daspo urbano in realtà sempre per strada a dar fastidio all’avvocato e alla sua famiglia, «Io sono il cittadino che si è armato di pazienza e ha lottato ma non è facile, il senso di sfiducia è grande. Tranquillo non sto, la paura resta. Serve un intervento risolutivo».

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