Roma, dai camion bar agli ambulanti: arriva il tesserino anti-abusivi

Roma, dai camion bar agli ambulanti: arriva il tesserino anti-abusivi
di Lorenzo De Cicco
3 Minuti di Lettura
Venerdì 19 Giugno 2020, 08:07
Per provare a mettere ordine nel Suk Capitale, il Campidoglio prepara la schedatura per tutti gli ambulanti: dai gestori dei camion bar, i bestioni di metallo che dall'8 maggio, ancora prima dei negozi, hanno ripreso a fare affari nei grandi parchi come Villa Borghese, ai bancarellari di ogni sorta, fino ai titolari delle licenze dei mercati rionali. Tutti, da luglio, saranno obbligati ad esibire uno speciale tesserino, che terrà conto di permessi, iscrizione alla Camera di commercio, contributi fiscali e previdenziali. Sul nuovo attestato sarà segnato un codice a barre. Di modo che il vigile urbano di passaggio, dotato di palmare, possa verificare in tempo reale che il patentino sia originale o fake, che le generalità corrispondano a quelle dei documenti di chi viene via via ispezionato e che la licenza sia regolare oppure no. Tutto in un codice. È il tentativo di arginare l'esercito di prestanome, addetti illegali e saltuari, che spesso popolano il commercio ambulante della Capitale. In attesa che riprenda a muoversi qualcosa sul fronte delle delocalizzazioni, cioè lo spostamento di banchetti e trespoli dalle vicinanze dei monumenti e dalle aree di pregio.

Roma, riapre lo storico mercato di Porta Portese
Roma, operazione antiabusivismo a Tor Pignattara: sequestrati 6 banchi abusivi

La delibera è pronta: i dirigenti del dipartimento Commercio hanno già preso a bollinarla, l'approdo in giunta è atteso a stretto giro di posta. Entro la prossima settimana, l'amministrazione di Virginia Raggi dovrebbe licenziare il testo. Dal primo luglio, quindi, le nuove regole dovrebbero entrare formalmente in vigore. Il Campidoglio si muove anche per rispettare quanto previsto dal Testo unico del commercio, approvato dalla Regione Lazio a novembre. All'articolo 57, quello che contiene le «disposizioni contro l'abusivismo», c'è scritto chiaro che «l'esercizio dell'attività di commercio su aree pubbliche, compresi mercati, fiere, fiere promozionali, manifestazioni straordinarie, è subordinato al possesso della carta di esercizio». Il tesserino che il Comune di Roma ora è pronto a istituire.

La carta, così prescrivono le norme della Pisana, «è un documento identificativo dell'operatore, contenente i dati dell'impresa», quindi «l'iscrizione alla Camera di commercio, l'iscrizione all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) e gli estremi dei titoli abilitativi». Serve anche a verificare che il titolare del banco abbia «assolto agli obblighi amministrativi, previdenziali, fiscali e assistenziali». Insomma, che sia tutto in regola. Secondo Marta Leonori, membro della Commissione Commercio regionale, una delle promotrici della riforma, il tesserino «è uno strumento di trasparenza, a tutela degli operatori seri e soprattutto dei consumatori. Spesso chi ha un banco lo lascia a persone senza titolo, in questo modo si mettono dei paletti e si fa in modo che siano rispettati».

LE DELOCALIZZAZIONI
Dalla Regione non è ancora arrivato il regolamento attuativo, ma il Campidoglio ha deciso di accelerare. Il tesserino sarà rilasciato attraverso una piattaforma online a partire dal prossimo mese. Tocca capire quando ripartirà la delocalizzazione delle bancarelle dalle aree monumentali. Qualche banco era stato faticosamente sfrattato prima del lockdown. E ora? «A febbraio siamo riusciti a liberare i portici di piazza Vittorio - spiega Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio - ora ci concentreremo sull'area di Castel Sant'Angelo, Borgo, via della Conciliazione, dove ci sono anche i camion bar». Per i torpedoni di bibite e panini sarebbe il primo sfratto, dopo 4 anni di giunta Raggi.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA