Roma, alberghi, ci sono segnali di ripresa: «Tornano i turisti italiani»

Alberghi, ci sono segnali di ripresa: «Tornano i turisti italiani»
di Camilla Mozzetti
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Martedì 4 Maggio 2021, 08:40

Piccoli segnali di ripresa che rincuorano il comparto e lasciano dire agli albergatori romani che la risalita è finalmente iniziata. È il trend sulle presenze in città, nei pochi alberghi aperti, a dirlo. «Le cento strutture che non hanno mai chiuso nonostante la pandemia - spiega il numero uno della Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli - hanno visto crescere le prenotazioni e le occupazioni nell'ultimo weekend rispetto allo scorso fine settimana». È l'effetto dell'Italia che, quasi interamente gialla torna a vivere, seppur con il rallentatore, e della possibilità del movimento tra le Regioni. È chiaro che si parla di poche stanze occupate in più rispetto al passato ma è comunque un segnale, ravvisano dalla Federalberghi, per dire che il comparto sta ripartendo.

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I numeri - «Rispetto alle 3 o 4 camere - prosegue Roscioli - che solitamente erano occupate nei fine settimana precedenti alle riaperture, per il weekend del primo maggio mediamente le camere prenotate e occupate sono state 10-12 per struttura».

Chi sono stati i clienti? «Interamente italiani - spiega ancora Roscioli - considerato il fatto che proprio con il ritorno in zona gialla di quasi tutte le Regioni gli spostamenti erano consentiti». C'è anche un altro aspetto: il settore ha notato come le prenotazioni sono arrivate nel giorno stesso del soggiorno.

I clienti - Italiani partiti ad esempio da Firenze o da Bologna, ma anche da piccole cittadine di provincia, e arrivati a Roma sabato scorso che hanno poi deciso il giorno stesso di fermarsi nella Capitale prenotando una stanza all'ultimo minuto. E il risultato sul fine settimana appena trascorso è stato nettamente opposto a quello dei ristoranti. La categoria che può lavorare sia a pranzo che a cena (rispettando il coprifuoco alle 22) ma soltanto all'esterno, ha subìto la cancellazione di molte prenotazioni a causa del maltempo. E, gioco forza, a risentirne sono stati anche gli incassi. Mediamente in una giornata festiva come quella del primo maggio i ristoranti fatturavano prima del Covid circa 60 milioni di euro. Lo scorso fine settimana la cifra si è fermata - per Roma e provincia - a 31 milioni, come sentenziato dalla Fipe Confcommercio e dalla Fiepet Confesercenti. Gli alberghi invece tornano timidamente a lavorare. «Non si può parlare di un exploit - aggiunge ancora Roscioli - ma è comunque un segnale incoraggiante».

Il settore - Attualmente nella Capitale delle 1.200 strutture ricettive censite - esclusi i Bed&Breakfast e le case vacanze - sono aperti soltanto 100 alberghi. E questo proprio perché i costi di gestione per l'apertura di un hotel non possono essere ammortizzati senza i clienti o con un numero esiguo di ospiti. Ma già nelle prossime settimane la porzione delle riaperture è destinata a crescere anche se con gradualità tanto nel centro storico quanto in periferia che, paradossalmente, ha lavorato di più e meglio in questi mesi anche per via delle strutture riconvertite in hotel-Covid per le quarantene. C'è ancora il comparto del turismo internazionale - che proprio nel mese di maggio in periodi pre-Covid la faceva da padrone - completamente fermo. Si punta allora sugli italiani «in attesa di capire come utilizzare al meglio il green-pass», conclude Roscioli.

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