Rom a Roma, codice di condotta e redditi al setaccio tutto l'anno

Rom a Roma, codice di condotta e redditi al setaccio tutto l'anno
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 27 Dicembre 2018, 09:01
Non è chiaro se i comandamenti saranno proprio dieci, o magari di più. Certo è che ci sarà il «non accendere roghi» e pure «non portare armi all'interno del campo». E i bambini dovranno andare a scuola, tutti, senza scuse.

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Per i nomadi che vivono nei campi della Capitale è in arrivo un «Regolamento di disciplina», si chiama così. Un codice di condotta, a cui sta lavorando l'Ufficio Rom del Campidoglio grillino, che fisserà alcune regole per il quieto vivere nelle baraccopoli, in attesa che siano via via smantellate.

Il fatto è che smobilitare roulotte e container è tutt'altro che semplice, prima che le ruspe si mettano in moto ci vuole un'infinità di tempo, non bastano gli annunci. Ecco perché, aspettando i blitz, il Comune ha deciso di dare alle stampe una sorta di compendio per i nomadi. Il titolo, un po' lungo, è questo: «Regolamento per la disciplina della permanenza temporanea delle persone Rom, Sinti e Caminanti nei Villaggi attrezzati e negli insediamenti tollerati presenti nel territorio di Roma Capitale e dell'accesso alle prestazioni sociali di accompagnamento alla fuoriuscita dagli insediamenti».

Spiegano da Palazzo Senatorio, che l'obiettivo è mettere ordine a questa lunga, e piuttosto caotica, «fase transitoria». «Per il periodo necessario al superamento dei singoli insediamenti», raccontano dal Comune, serve «un sistema coerente di regole che definisca i requisiti per la permanenza temporanea negli insediamenti». Controlli sistematici sui documenti degli ospiti ma anche, per la prima volta, controlli su redditi e patrimoni.

BENI AI RAGGI X
Finora si è indagato sui beni nascosti dei Rom che abitano nei campi comunali solo di tanto in tanto (e magari veniva fuori il Porsche o l'Audi fiammante). Si decideva di avviare un «censimento» e poi, per diversi anni, non se ne riparlava più. Ora invece l'amministrazione vorrebbe rendere queste ispezioni permanenti, per fare in modo che chiunque superi un certo reddito, traslochi dal campo anche prima che l'insediamento venga smobilitato nel suo complesso. Facile a dirsi, molto più rognoso da mettere in pratica. Per questo, come già avvenuto in passato, dovrebbero essere coinvolte anche l'Agenzia delle Entrate e la Finanza.

Col nuovo regolamento sarà istituito «un sistema di regole e sanzioni», dice sempre il Comune, che potranno portare fino all'espulsione dal campo. Si tenterà di contenere, o almeno limitare, «i comportamenti illeciti diffusi (roghi tossici, sversamenti, detenzione di armi, violazione degli obblighi genitoriali) e tutelare le persone in condizioni di maggiore vulnerabilità», a partire dai minori, che dovrebbero andare a lezione, ma non sempre, purtroppo, lo fanno. Basterebbe controllare, in realtà. Al campo della Barbuta, che ospita 247 minori, l'anno scorso era iscritto a scuola il 47% dei bambini. Quest'anno, grazie al lavoro degli assistenti sociali, si è sfiorato il 70%.
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