A 46 anni dal rogo di Primavalle un parco intitolato ai fratelli Mattei

I fratelli Mattei bruciati vivi nel 1973
di Pier Paolo Filippi
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Martedì 16 Aprile 2019, 18:13 - Ultimo aggiornamento: 18:15
A 46 anni dal rogo di Primavalle, quando un commando di Potere Operaio appiccò il fuoco in via Bernardo da Bibbiena provocando un incendio nel quale morirono i figli dell’allora segretario della sezione locale del Msi, Mario Mattei, la giunta capitolina di Virginia Raggi ha deliberato la denominazione ufficiale del parco del quartiere a “Stefano e Virgilio Mattei: vittime della violenza politica”. Sull’area verde di Primavalle compresa tra via Mattia Battistini e via Giambattista Soria già nel 2003, in occasione del trentennale della strage, era stata apposta una targa su iniziativa dell’allora presidente del Municipio XIX (oggi XIV) Marco Visconti, ma l’iter per la denominazione ufficiale era sempre rimasto fermo in Campidoglio. E giusto oggi, nell’anniversario dell’attentato avvenuto il 16 aprile del 1973, gli esponenti di Fratelli d’Italia del Municipio XIV insieme alla consigliera capitolina Lavinia Mennuni erano tornati a sollecitare la denominazione ufficiale.
«Non sapevamo che fosse stata approvata questa delibera, la sindaca non ce lo aveva comunicato – dice Federico Guidi di Fdi, già assessore del Municipio XIV – Siamo felici che proprio oggi si arrivi a una conclusione positiva». Intanto, se da una parte la giunta Raggi ha chiuso la vicenda del parco, resta aperta la questione della sede dell’associazione “Fratelli Mattei” costituita da Giampaolo Mattei, fratello di Stefano e Virgilio, che era stata sfrattata per morosità dallo stesso Campidoglio lo scorso mese di novembre dal suo indirizzo storico nel quartiere Marconi.
La sede, aveva ricordato all’epoca Giampaolo Mattei, «venne acquisita nel patrimonio comunale dall’allora sindaco Veltroni e assegnata direttamente alla nostra associazione. Anni dopo gli uffici del Patrimonio mi hanno iniziato a recapitare bollettini di pagamento ad un canone irrisorio, 304 euro. Io ho sempre e solo chiesto di avere un contratto regolare che non ho mai avuto». A distanza di oltre 5 mesi, spiega oggi Mattei, «non se ne sa più nulla». «Ci siamo rivolti alla sindaca – conclude – ma non abbiamo mai avuto risposte. In ogni caso la nostra attività prosegue. Proprio stamattina, a 46 anni dall’attentato, insieme all’associazione “Domenico Ricci”, intitolata al carabiniere autista di Aldo Moro morto nella strage di via Fani, siamo stati al liceo Vittorio Gassman di Primavalle dove abbiamo condiviso la memoria di quegli anni e di quella strage in particolare con gli studenti. Sempre insieme ai ragazzi, e in collaborazione con l’associazione ‘Domenico Ricci’, abbiamo avviato da tempo un percorso di memoria ‘trasversale’ portando gli studenti sui luoghi dei numerosi caduti degli Anni di Piombo».
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