Rocca Santo Stefano, la Chiesa dona al Comune il millenario castello: sarà aperto ai turisti

La Chiesa dona il castello ai cittadini
di Antonio Scattoni
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Domenica 17 Aprile 2022, 19:39 - Ultimo aggiornamento: 19:40

La Chiesa dopo secoli e secoli dona il castello di Rocca Santo Stefano al Comune. Il via libera è arrivato dal vescovo di Tivoli Mauro Parmeggiani, che ha autorizzato la locale parrocchia a siglare l'atto ufficiale di donazione con il sindaco dell'antico borgo della Valle dell’Aniene, vicino Subiaco.

Il maniero che domina l'abitato - in provincia di Roma, 60 chilometri a ovest della Capitale, mille abitanti  -  risale intorno all'anno 1100 ed è sempre stato di proprietà di enti religiosi, ma è chiuso da almeno 20 anni per motivi di sicurezza. Per poterlo restaurare e renderlo di nuovo visitabile il Comune nei mesi scorsi aveva chiesto il trasferimento di proprietà per accedere ai finanziamenti pubblici e partire con il restauro.

"Tra i sogni di tanti c'è sempre stato quello di tornare a vivere il castello medievale - racconta Sandro Rubieri, sindaco di Rocca Santo Stefano - abbiamo tentato in passato di metterlo in sicurezza e riqualificarlo, ma l'assenza del titolo di proprietà è sempre stato il limite per accedere ai contributi. Accolta la nostra istanza, il vescovo Mauro Parmeggiani a febbraio ha autorizzato il parroco, don Antnino Costa a donare al Comune di Rocca il castello medievale. In consiglio comunale abbiamo accettato la donazione. Si tratta di un passaggio storico e ancora più storica sarà la fase di recupero e la riconsegna alla cittadinanza di un bene di grande significato.

Abbiamo davanti un tempo buono. Siamo al lavoro per individuare il bando che ci permetterà di scrivere una pagina importante della storia del nostro paese".

Dal 1974 il maniero era di proprietà della locale parrocchia, in precedenza anche se era sempre stato di proprietà religiosa, ha avuto una storia importante per il paese. Le cronache raccontano che fu costruito intorno al 1100 per difendersi dagli attacchi dell'antica "Civitella", oggi Bellegra.

Una comunità, quella di Rocca Santo Stefano, minacciata anche dalla vicina Tivoli: E così nel 1227 Papa Onorio III ammoni i tiburtini di rispettare il castello e lasciarlo all'abbazia sublacense. Le vicende raccontano anche che nel 1600 fu spogliato di un cannone che fu portato alla fortezza di Paliano in Ciociaria, mentre il castello tornò definitivamente al Monastero benedettino di Subiaco. Poi con la creazione dell'abbazia nullius è restato nella giurisdizione della Diocesi Sublacense, che è confluita poi nella diocesi di Tivoli. I primi insediamenti di Rocca Santo Stefano  risalgono all'anno 594 dopo Cristo come riporta un documento di Papa Gregorio Magno e la prima chiesa fu quella di Santo Stefano, vicino al cimitero, con importanti e preziosi affreschi, oggi in fase di restauro.

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