Rocca di Papa, botteghe artigiane e ristoranti slow food nell'area distrutta dall'esplosione

Il transennamento del Centro di Rocca di Papa
di di Chiara Rai
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Venerdì 6 Marzo 2020, 13:54
na strada degli artigiani e dello slow food, piena di botteghe per valorizzare i prodotti locali dei Castelli Romani al fine di attirare i turisti proprio grazie ai piatti tipici che si trovano soltanto da queste parti. Questa la ricetta che l’amministrazione di Veronica Cimino ha in mente per rilanciare le attività di Rocca di Papa rimaste con le saracinesche chiuse dal 10 giugno dell’anno scorso, quando una fuga di gas ha causato una esplosione su corso della Costituente, danneggiando i negozi, il palazzo comunale e una intera area che si trova nel cuore della città castellana, la cosiddetta “zona rossa”.
È stato eseguito, intanto, un censimento puntuale dei locali commerciali che faranno parte del progetto denominato “Strada degli Artigiani” che includerà corso della Costituente, via San Francesco D’Assisi, via Umberto De Luca, via Duomo, piazza Garibaldi, via Antonio Gramsci. Le prime tre avranno vocazione artigianale, le restanti prevalentemente enogastronomica. La “zona rossa” è uno snodo cruciale, ma porta ancora i sigilli della Procura e probabilmente verrà dissequestrata nei prossimi giorni.
E allora, Cimino ha avuto un’idea per rilanciarla, sfidando due grossi problemi: le risorse economiche esigue e l’emergenza Coronavirus: «Il centro storico di Rocca di Papa - dice il sindaco - è oggi fortemente penalizzato dal sequestro giudiziario che attualmente interessa parte di Corso della Costituente, che ne impedisce la riapertura al traffico veicolare. Si è generata una inevitabile crisi economica e commerciale insostenibile per i coraggiosi imprenditori ancora presenti. Molti commercianti si trovano costretti a cessare la propria attività, con un progressivo impoverimento generale della città».
L’idea di riportare la vita nel centro storico è stata accolta di buon grado da tutti, ma in questi giorni dovranno essere sciolti i nodi delle risorse economiche. I proprietari dei negozi potrebbero, infatti, collaborare e affittare a prezzi bassi le mura, per permettere ai gestori di ripartire con le attività. Il Comune, invece, dovrebbe stanziare qualcosa per l’avvio. Ad esempio in via Antonio Gramsci, dove lo scenario da cartolina si presta bene per far sorgere una serie di botteghe dai sapori d’altri tempi. Un itinerario che si snoda dal Belvedere e, attraversando il centro storico, arriva in piano fino a raggiungere piazza Garibaldi. Tramite via Duomo, poi, si collega al duomo di Santa Maria Assunta.
Adesso, Cimino porterà una apposita delibera da approvare in giunta con le agevolazioni tributarie per Imu, diretta ai proprietari di immobili che affittano alle categorie previste dal progetto e l’esenzione Tari, Cosap e Icp per coloro che aprono nuove attività artigianali, laboratori e botteghe, in grado di caratterizzare l’area del centro cittadino in senso culturale e turistico.
«La nostra intenzione - aggiunge la prima cittadina - è di approvare come ulteriore agevolazione, la sospensione dei diritti di segreteria e gli oneri sugli interventi edilizi e il cambio di destinazione d’uso da artigianale a commerciale e viceversa, non soggetta al pagamento degli oneri di urbanizzazione derivanti da tale cambiamento per i locali commerciali ricadenti nell’area perimetrata dal progetto “Strada degli artigiani”.
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