Ritrovati 50 telefoni rubati, marocchino arrestato. In carcere anche due rapinatori di adolescenti

Cellulari recuperati grazie alla geolocalizzazione
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Mercoledì 27 Novembre 2019, 11:00
Cinquanta telefoni rubati per un valore totale di oltre 60mila euro. Sono stati recuperati dalla Polizia che ha arrestato un quarantenne per furto aggravato. E’ accaduto domenica scorsa quando una donna si è presentata presso gli uffici del Commissariato Viminale per denunciare il furto del proprio cellulare avvenuto all’interno della stazione Termini. In quel momento, ha riferito ai poliziotti che una volta accortasi del furto, aveva attivato immediatamente la geo-localizzazione del telefono grazie al cellulare di una sua amica.

A quel punto gli agenti dei Commissariati Porta Pia e Prenestino, inviati dalla Sala Operativa sul posto,  hanno preso contatti con le ragazze e hanno cercato di localizzare il cellulare rubato tramite il sistema GPS.
Tra le varie posizioni segnalate del cellulare in movimento, una lo dava fermo in via della Primavera. Lì i poliziotti hanno notato uno straniero, identificato per E.H. 40enne di origini marocchine all’interno di un’auto, intento a parlare al cellulare.
Dal nervosismo dello stesso e dalla segnalazione del GPS che dava il telefono proprio fermo in quel punto, gli agenti hanno proceduto ad un controllo dell’uomo, perquisendo sia lui che il veicolo. Sotto il sedile, i poliziotti hanno rinvenuto un marsupio con all’interno 10 telefoni cellulari tra cui anche quello precedentemente rubato alla donna.
Anche dalla perquisizione effettuata a casa del 40enne sono stati ritrovati oltre 50 telefoni cellulari, 2 pc portatili, 1 tablet e 1 machina fotografica per un valore totale di oltre 60 mila euro.
Tutto il materiale è stato sequestrato e E.H. è stato arrestato per furto aggravato.



Sono state eseguite altre due ordinanze di custodia cautelare, una in carcere ed una presso un Istituto per Minorenni, emesse nei confronti di due rapinatori seriali. Erano diventati il terrore di ragazzi minorenni. Il modus operandi di K.P.R., polacco di 21 anni, e del suo complice russo di 17 anni, era sempre lo stesso: dopo aver individuato la vittima, un ragazzo intorno ai 15/16 anni, i 2 malviventi la avvicinavano, uno da destra ed uno da sinistra, e la portavano, minacciandola verbalmente e a volte anche con coltello in pugno, in un vicolo isolato per farsi consegnare soldi, eventuale catenina d’oro e cellulare. In particolare, in due rapine avvenute nel giro di pochi giorni, nel mese di luglio, i malcapitati erano stati aggrediti fisicamente dai delinquenti, nonostante questi ultimi avessero già ottenuto quanto richiesto, ed erano dovuti andare al pronto soccorso per farsi medicare.

In seguito alla denuncia di una delle vittime sporta al commissariato Borgo, gli investigatori di questo ufficio hanno iniziato le ricerche dei rapinatori: grazie alla raccolta delle immagini di videosorveglianza degli esercizi pubblici, nei pressi dei luoghi in cui erano avvenuti i reati, alle dettagliate descrizioni dei criminali fornite dalle vittime e alle cellule telefoniche a cui si erano agganciati i telefoni rubati, i poliziotti sono riusciti a risalire ai responsabili.
Raccolti tutti i risultati delle indagini, gli agenti del commissariato Borgo li hanno trasmessi all’Autorità Giudiziaria che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per K.P.R. ed un’ordinanza di custodia cautelare presso un I.P.M. per il suo complice 17enne, provvedimenti celermente eseguiti dagli investigatori.
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