Ristori, da lunedì la Regione eroga 51 milioni per bar, ristoranti e negozi

Dalla Regione Lazio 51 milioni per i ristori
di Francesco Pacifico
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Venerdì 8 Gennaio 2021, 15:55 - Ultimo aggiornamento: 16:22

Da lunedì al via i ristori della Regione Lazio per aiutare le piccole aziende che hanno dovuto chiudere per il Covid. Il Lazio ha pubblicato i bandi - valore 51 milioni di euro - per ottenere gli stanziamenti a fondo perduto, destinati alle micro, alle piccole e alle medie attività economiche del nostro territorio. Un rubinetto aperto per tutte quelle aziende appartenenti a settori particolarmente colpiti dalla congiuntura e che hanno subito chiusure o limitazioni dell'attività nei mesi scorsi.

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Il bando, che è a sportello, aprirà lunedì prossimo.

Il governatore Nicola Zingaretti promette tempi rapidi per l'erogazione dei fondi. E parla di «una misura che rappresenta un sostegno reale e concreto per le imprese della nostra regione fortemente colpite dalla crisi, di una mano tesa verso migliaia di lavoratori e le loro attività economiche». L'importo del ristoro - un contributo a fondo perduto, fino a un massimo di 25.000 euro a impresa - sarà pari alla rata dell'acconto Irap 2020, originariamente dovuta dalle imprese entro il 30 novembre. «Il riferimento alla rata Irap - spiegano dalla Regione - è pensato per rendere automatico il calcolo delle somme e più rapida la loro erogazione».

La richiesta per il ristoro va presentata per via telematica attraverso il sito della Regione Lazio: il via, come detto, lunedì 11 gennaio dalle 10, mentre il termine ultimo è previsto per 10 di lunedì 8 febbraio, a meno che il plafond delle risorse non venga esaurito prima.

I fondi possono essere chiesti da liberi professionisti titolari di partita Iva e le micro, piccole e medie imprese (Mpmi) appartenenti a 283 distinti codici Ateco (tutti quelli elencati nei dl ristori bis e quater, ad eccezione di cinema, teatri, taxi e Ncc già destinatari di altre misure regionali ad hoc).

Guardando ai settori, tra gli altri, le agevolazioni varranno per bar e ristoranti, commercio all'ingrosso, al dettaglio, servizi alla persona, turismo ,discoteche, parchi tematici, biblioteche, musei e noleggi di strutture e attrezzature per spettacoli e manifestazioni, che sono stati chiusi dai decreti di marzo.

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