Decoro, in Centro a Roma adesso spuntano gli abusivi del ciclo-tax turistico

Decoro, in Centro a Roma spuntano ora gli abusivi del ciclo-tax turistico
di Laura Larcan
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Lunedì 24 Febbraio 2020, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 11:21

«Dove vuoi andare? Al Colosseo, Fontana di Trevi, Navova, Vaticano? Una fermata sono 15 euro, ma ti faccio lo sconto. Facciamo 10. Due fermate sono 20, ma tutto il giro me lo paghi 30 euro, dai. Se vai da quelli di là, ti chiedono molto di più, dammi retta. Quanti siete? Io ne porto tre, ma se c’è un bambino in più, lo prendo lo stesso. Se ti spiego qualcosa sui monumenti? Ma sì, qualcosa ti dico, la conosco bene la città. Guarda, io sto qua fino alle 17.30 massimo, poi me ne vado». La trattativa va in scena e il servizio è pure abusivo.

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Ai piedi del Vittoriano, nel via vai di una congestionata piazza Venezia, ci sono loro, parcheggiati in parata, i risciò con conducente in versione eco-taxi dalle velleità turistiche, trabiccoli velocipedi a tre ruote trainati da biciclette (a pedalata assistita ça va sans dire). Stanno lì, in piena area di pregio, negoziano il servizio al turista che passa, sfoggiano cartelli con tariffario, slogan di tour turistici in più lingue, con tanto di foto dei monumenti e bandiere di vari paesi. Peccato che sono illegali. Girano da tempo nel centro storico, nelle aree monumentali, scorrazzano tranquillamente per strade e piazze in barba alle regole del traffico, ma il regolamento di polizia urbana approvato dall’assemblea capitolina nel 2019 e vigente li vieta.

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Non è possibile «esercitare il trasporto di persone mediante velocipedi e risciò con conducente per cicloturismo ed eco-taxi - si legge nel testo - a tre o più ruote, anche a pedalata assistita e/o dotati di motore ausiliario elettrico». E segue una lista di piazze e strade. Eccola allora l’ennesima frontiera del turismo abusivo nella Capitale.

Sfrecciano spesso in via di San Gregorio sopra ai marciapiedi, da via del Corso risalgono nella piazza accanto alla Fontana di Trevi, presidiano piazza Navona da cui risalgono fino al Pantheon. Ma soprattutto piazza Venezia è il loro quartier generale, lungo il perimetro del Vittoriano. Parcheggio prediletto è l’area di fronte alla Colonna di Traiano che è rigorosamente pedonale con tanto di cartello in vista. Punto strategico, ora, perché lì spicca l’ingresso, e uscita, del percorso dei Fori uniti, oramai molto gettonato dai flussi turistici.

«Va considerato che sono veicoli elettrici che vanno a una certa velocità - precisa la consigliera municipale del centro storico Nathalie Naim, presidente della Commissione Regolamenti - e in luoghi affollati o pedonali possono costituire un pericolo. Li troviamo spesso parcheggiati in sosta vietata, sopra ai marciapiedi e chiedono cifre alte ai turisti. Ma pagano tasse? Rilasciano ricevute? I mezzi sono a norma, rispettano le regole della viabilità?». Tanti gli elementi che evidenziano l’irregolarità del servizio: il mezzo non è dotato di cinture di sicurezza, per esempio, le tariffe non sono regolamentate. I prezzi vanno da 15 euro per la prima fermata (15/20 minuti), poi salgono in base al tour: da 20 a 50 euro (per mezz’ora, un’ora). Spesso i conducenti sono extracomunitari: sono in regola con permessi di soggiorno e patente?

Ma a sollevare il sistema abusivo sono anche le guide turistiche abilitate: «Per quanto riguarda i risciò, non possono fare l’attività delle guide turistiche, come stanno tentando di fare - dice Francesca Duimich portavoce della Federagit - Le guide devono aver superato un esame di abilitazione e aver ottenuto un tesserino professionale. Vediamo che il regolamento di Polizia Urbana è disatteso in vari punti». Molti risciò hanno i loro depositi nel rione Monti in eleganti magazzini-negozi, a due passi dal Colosseo, gestiti da cooperative o società. Sono in regola? «Hanno tentato un ricorso al Tar - spiega la Naim - ma l’hanno perso: il tribunale regionale ha rigettato il ricorso, confermando il regolamento di polizia urbana, non concedendo la sospensiva».

Fatta la regola, però, scatta la strategia per aggirarla. Come evidenzia la Naim: «Le strade indicate dai divieti restano comunque frequentate dai risciò in quanto le vie del centro storico sono migliaia e basta mettersi all’angolo di una di queste per servirla. E sfuggire così al divieto. In un futuro regolamento le aree andrebbero aumentate». «Il divieto c’è, ma il problema reale è che non c’è il sequestro del mezzo», sottolinea Anna Vincenzoni assessore all’Ambiente del I Municipio.

 

 

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