«Ridurre i riscaldamenti», a Roma il piano del Campidoglio per risparmiare

Gualtieri: «Allo studio l’ipotesi di spegnere l’illuminazione davanti ai monumenti»

Un piano per risparmiare: «Ridurre i riscaldamenti». Ecco le direttive per diminuire i consumi
di Francesco Pacifico
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Giovedì 10 Marzo 2022, 23:59 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 09:22

Spegnere le luci davanti ai monumenti. Limitare la luminosità dei lampioni, ma soltanto se non riduce la sicurezza stradale. Abbassare di uno o due gradi la temperatura dei termosifoni, anticipando lo stop previsto per legge al 15 aprile. Oltre a un maggiore attenzione dei consumi negli uffici pubblici. Con le armi spuntate perché le competenze in materia sono nazionali, il sindaco Roberto Gualtieri ha promesso un piano di risparmio energetico per contenere il caro bolletta e il caro carburante. Queste sono le ipotesi sul tavolo e che si discuteranno prima in una riunione con gli assessori Sabrina Alfonsi (Ambiente) e Ornella Segnalini (Lavori pubblici), poi con i vertici di Acea, l’azienda capitolina dell’energia. Anche se dal Campidoglio sperano che sul tema intervenga il governo, mentre l’Anci, l’associazione dei sindaci, sta studiando linee guida generali.

LIMITI

Sì, perché la parola chiave su questo fronte è “suggerire”, visto che i Comuni hanno poteri molto limitati.

Spiega Livio De Santoli, capo del dipartimento energia della Sapienza: «I sindaci dal punto di vista normativo, possono facilmente agire sul proprio patrimonio. Senza contare che misure estemporanee servono a poco». Una difficoltà che traspare anche nelle parole di Gualtieri. Ieri - a margine di un protocollo d’intesa con Terna - spiegava: «Domani (oggi, ndr) terremo una riunione con la giunta e Acea sul tema: penso sia giusto cercare dì attuare una strategia dì risparmio in una fase come questa ma dobbiamo fare tutte le valutazione tecniche». Ancora più esplicito sul tema il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti: «Tutti i cittadini che vogliono dare una mano anche al popolo ucraino possono autonomamente continuare a consumare meno energia. Può sembrare banale ma è utile, dal riscaldamento da spegnere prima, a tutta una serie di misure che individualmente si possono prendere». 

Guardando alle singole ipotesi allo studio del Comune, la meno problematica è quella di spegnare le luci davanti ai monumenti. Già più complesso ridurre l’illuminazione pubblica: nelle sue linee guida Anci fa capire che per avere risultati serve chiudere almeno del 50 per cento i lampioni. Numeri che una Capitale come Roma non può permettersi, soprattutto nei punti dove sono maggiori i rischi per la sicurezza stradale e quelli di ordine pubblico. È un rebus, poi, capire le reali possibilità dell’amministrazione sul fronte dei riscaldamenti: su questo versante il sindaco può intervenire soltanto sull’onda di criticità ambientali. Su questo Gualtieri può giocare sul fatto che Roma è sotto procedura d’infrazione europea per le emissione causate dalle caldaie, quindi potrebbe imporre la riduzione di uno o due gradi della temperatura dei termosifoni, come stanno facendo già alcuni condomini.

Qualcosa in più si deciderà oggi, mentre è certa una circolare interna per chiedere ai dipendenti di spegnere i computer, di ridurre il riscaldamento negli uffici e di limitare le uscite con le auto di servizio. Non è da escludere nemmeno un piano per l’efficientamento energetico sostituendo vecchie caldaie e lampadine. Intanto oggi Acea, con le sue società partecipate che operano nel Lazio, in Umbria, Toscana, Campania e Molise, spegnerà le luci nelle proprie sedi, aderendo alla campagna “M’illumino di meno”, lanciata dalla trasmissione Caterpillar di Rai Radio 2, nata per sensibilizzare i cittadini sul tema del risparmio energetico. L’azienda capitolina ha lanciato anche agli studenti un progetto educativo - “SiAMO energia! Spegni la luce e accendi la tua fantasia” - sul tema del consumo consapevole.

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