Rifiuti, dietrofront del sindaco Raggi: torna l'ipotesi di una discarica a Falcognana

Rifiuti, dietrofront del sindaco Raggi: torna l'ipotesi di una discarica a Falcognana
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Sabato 30 Novembre 2019, 10:06

Entro martedì prossimo si saprà il luogo dove Roma ospiterà la discarica di servizio. Questo il cronoprogramma che si sono dati ieri i tecnici (Flaminia Tosini per la Regione, Laura D’Aprile per Roma Capitale e Paola Camuccio per la Città metropolitana) che siedono nella cabina di regia istituita dopo l’ordinanza regionale. Tutto fa pensare che l’impianto sarà costruito a Falcognana. Ipotesi in un primo momento avallata anche da Virginia Raggi. Intanto in Aula Giulio Cesare maggioranza e opposizione hanno concordato di tenere il 6 dicembre un consiglio straordinario sui rifiuti.

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Regione e governo tirano un sospiro di sollievo sia perché al vertice di ieri il Comune di Roma si è mostrato molto collaborativo sia perché la sindaca mantiene stranamente un basso profilo. Dietro quest’atteggiamento c’è l’aut aut presentatole dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, il quale le ha fatto capire che Roma non può mettersi di traverso oppure perderà l’appoggio dell’esecutivo. In quest’ottica, al tavolo tecnico di ieri, le parti hanno valutato tutte le ipotesi esistenti, mantenendo il massimo riserbo sulle aree (non citate neppure nel verbale conclusivo). Da quanto si sa, sono partite dalle cosiddette aree bianche, quattro in tutto (al IV, a cavallo tra il IX e il X, all’XI e tra il XIII e il XV) indicate lo scorso anno dalla Città metropolitane. Poi sono passate a vagliare gli impianti privati esistenti, in modo da velocizzare i tempi di autorizzazione. La Regione ha ribadito che preferirebbe che la discarica sia costruita e gestita da un soggetto pubblico, ed è pronta ad accollarsi parte dei costi. Allo studio anche l’ipotesi di un sito che prima nasca come centro di stoccaggio, poi - concluso l’allestimento - si trasformi in discarica. Che, ricorda l’assessore regionale all’Ambiente, «non avrà nulla a che fare con Malagrotta, sarà un sito dove saranno conferiti solo materiali trattati, quindi non puzzolenti».
Sommando queste informazioni, si rafforza l’ipotesi Falcognana, dove oggi i residenti terranno un presidio: è di un privato e in quella frazione dell’Ardeatina c’è giù un impianto che ospita rifiuti inerti. Molto complesse le altre ipotesi sul tavolo anche per fare un’area di stoccaggio: politicamente non perseguibili quelle legate alle vasche di impianti esistenti (l’ex Tmb del Salario, la trasferenza a Ponte Malnome o il Tmb di Rocca Cencia di Porcarelli) oppure gli spazi che potrebbe mettere a disposizione Cerroni a Malagrotta.
I tecnici della cabina di regia si sono aggiornati, per fare ulteriori approfondimenti, a lunedì. Nella stessa giornata si dovrebbe chiudere la relazione tecnica sui siti (sarà consegnata 24 ore dopo). La Regione vuole ascoltare l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis. Poi, a quel punto, scenderà in campo la politica per l’intesa finale.

Intanto lo stesso Zaghis ha annunciato che la prossima settimana presenterà le linee guida del suo piano industriale (pronto nel marzo del 2020) e annunciato una consultazione tra i suoi dipendenti per una piattaforma «partecipativa». Intervistato da Radio Radio, il manager ha parlato di piano «multiscenario», in base ai diversi obiettivi da raggiungere. Non ha escluso il ricorso ai termovalorizzatori, ma sembra preferire soluzioni più tecnologiche. Sempre la prossima settimana Ama ha convocato gli organi di sorveglianza per illustrare la sua proposta di bilancio 2017. Riprende quota l’ipotesi di cancellare il debito del Comune di 18,3 milioni legato ai servizi cimiteriali e dovrebbe cambiare la svalutazione di oltre 100 milioni del centro carni. All’incontro sarà presente il nuovo, il quarto, consulente giuridico assoldato da Zaghis: Enrico Laghi, uno dei tre commissari di Alitalia.
 

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