Rifiuti, scelti i nuovi siti: camion a Talenti e Trigoria

Rifiuti, scelti i nuovi siti: camion a Talenti e Trigoria
di Lorenzo De Cicco
2 Minuti di Lettura
Domenica 26 Maggio 2019, 12:57
Via di Tor Bella Monaca, Viale Ave Ninchi a Talenti, Via delle Testuggini in zona Trigoria, Saxa Rubra. Ecco i quattro siti dove i netturbini dell'Ama smisteranno il pattume raccolto per le strade di Roma. Dopo una girandola di vertici, ispezioni, conciliaboli tecnici (e politici), il Campidoglio ha finalmente messo nero su bianco gli indirizzi dove i camion potranno scaricare la spazzatura raccolta da cassonetti e bidoni. Quella che fino a dicembre, per intenderci, finiva nel Tmb del Salario, prima che l'impianto finisse kappaò a causa del gigantesco incendio. La comunicazione col bollo del Comune è già stata spedita ai municipi competenti, con conseguenti (inevitabili?) malumori tra i politici locali, pentastellati compresi.

«OPERAZIONI VELOCI»
I vertici della Direzione comunale Rifiuti hanno subito provato a rasserenare gli animi, spiegando che si tratta di centri di trasbordo. Luoghi, insomma, dove secondo la legge non avverranno «attività di stoccaggio», ma di travaso dai compattatori che svuotano i cassonetti ai mezzi che portano la nostra immondizia verso discariche e inceneritori sparsi per lo Stivale (Roma, d'altronde, non ne ha). «Sono attività effettuate nel più breve tempo possibile e non prevedono particolari requisiti tecnici, se non la presenza di presidi per evitare la contaminazione delle matrici ambientali e una idonea viabilità». Questa la garanzia del Campidoglio spedita, tra gli altri, al presidente del Municipio XV (quello di Saxa), il grillino Stefano Simonelli, anche lui impensierito per le vagonate di monnezza all'orizzonte.

I TEMPI DI APERTURA
Non tutti e quattro i siti saranno aperti contemporaneamente. Ragioni tecniche. Si partirà da Saxa e Talenti: i terreni sono già di proprietà comunale e potranno essere impiegati «nell'immediato», da quando cioè, a fine giugno, sarà smantellato il centro di Ponte Malnome, allestito in tutta fretta dopo il rogo del Salario con la promessa grillina che sarebbe rimasto operativo non più di sei mesi. Per gli altri due siti, per cui «è stata confermata l'idoneità potenziale», ha scritto il Campidoglio in un documento del 22 maggio scorso, toccherà prima ottenere alcune autorizzazioni: «per le aree di Tor Bella Monaca e Via delle Testuggini occorre definire il titolo di proprietà». Certo è che il Comune, come annotato in una memoria della giunta Raggi, conta di avere entro dicembre 2019 un sito di trasferenza attivo per ogni quadrante della città. Almeno quattro, quindi. Ma il vero nodo è quello degli impianti di trattamento e di smaltimento. Pochissimi e inadeguati. O lontani, come sanno bene a Palazzo Senatorio. Dove non si nasconde più «una situazione di fragilità» connessa «alla mancanza di una idonea rete impiantistica regionale». E Roma, in assenza di soluzioni, ne paga lo scotto.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA