Rifiuti, l’ultima beffa Capitale: buste a terra, romani multati

Rifiuti, l’ultima beffa Capitale: buste a terra, romani multati
di Lorenzo De Cicco
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Venerdì 23 Agosto 2019, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 10:36

I pensionati de La Storta, periferia Nord di Roma, dopo aver chiamato i vigili per giorni per far svuotare i cassonetti straripanti di pattume marcio, alla fine sono stati multati, proprio dai vigili, per aver lasciato le buste della spazzatura accanto ai bidoni, sempre, comunque, stracolmi. E quindi inservibili. Non sono i soli: centinaia di multe sono state staccate dagli agenti della Municipale e dagli ispettori dell’Ama nelle settimane della grande crisi, tra giugno e luglio, quando la raccolta nella Capitale è andata in tilt e le strade si sono ritrovate invase dai sacchetti fetidi. Ora che i bidoni - complice lo svuotamento estivo della città e un’ordinanza della Regione - sono meno carichi d’immondizia, le sanzioni stanno arrivando nella buca delle lettere degli interessati, col sapore della beffa. L’importo? 50 euro di verbale, più altri 13,88 euro per le «spese di notifica».

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LOTTA AGLI «ZOZZONI»
L’infrazione contestata è l’«abbandono di rifiuti», come recita il regolamento del Campidoglio sull’immondizia. Un codice che la sindaca Virginia Raggi brandisce per dichiarare guerra agli incivili (lei su Facebook li chiama «zozzoni»), chi cioè scarica scarti di ogni risma dove non dovrebbe, alimentando quelle discariche abusive che infestano tanti quartieri di Roma. Stretta sacrosanta quando serve a stangare chi sporca (e oltraggia) la città. Il paradosso però è che, nei giorni dell’emergenza nerissima di giugno e luglio, con le pile d’immondizia che lievitavano sui marciapiedi perché i bidoni non venivano svuotati, sono stati colpiti anche i romani che di fatto non avevano alternative.

Olga Mannarino, 67 anni, pensionata, ieri ha ricevuto la contravvenzione, che risale al 10 giugno. Nel verbale della Municipale si legge testuale che la multa è per avere abbandonato a terra «3 sacchi di plastica e n.1 contenitore in plastica per liquidi» (la bottiglia della varechina, spiega lei) proprio «in prossimità della batteria di cassonetti per i rifiuti di Ama». Insomma, affianco ai bidoni - sia della differenziata che dell'indifferenziata -  stracolmi, in quei giorni, come dimostrano le foto di chi abita sulla strada, vicolo della Cerquetta, a La Storta. «Da fine maggio la situazione era diventata insostenibile - dice Olga - i camion non passavano anche per 10 giorni consecutivi. Ho chiamato diverse volte il centralino del Comune per protestare con l’Ama o con i vigili, alla fine hanno multato me, mentre i bidoni sono rimasti pieni all’inverosimile fino ai primi di agosto. E pago 800 euro di Tari l'anno». Olga è stata sanzionata a distanza, «con le telecamere». «Per carità - chiosa - è giusto punire gli incivili, ovviamente, ma io che dovevo fare? In tutta la zona i cassonetti erano così». Lo stesso racconta Stefania Proietti, 60 anni, casalinga, anche lei col verbale che la multa per «3 sacchi» lasciati «in prossimità dei cassonetti» a metà giugno. «Mia figlia ne ha ricevuto un altro. Pensi che per giorni ho perfino caricato l’immondizia in macchina, ho fatto il giro dell’isolato, ma se non trovavo un contenitore libero, alla fine, mi arrendevo, per disperazione. E sono una rigorosa io, quando ho svuotato la cantina sono andata all’isola ecologica dell’Ama...».

Anche tra gli ispettori della municipalizzata, a quanto pare, c’è qualche imbarazzo. «Se non fanno le multe rischiano magari di essere sanzionati loro; molti accertatori lo sanno che è un paradosso prendersela con chi non ha altri modi per liberarsi dei rifiuti», confida Alessandro Bonfigli della Uil. 

Ovvio che su questo controsenso soffi l’opposizione, in Campidoglio. Dice Daniele Torquati, della segreteria romana del Pd: «È assurdo che il Comune, che non riesce a garantire la raccolta, se la prenda con i cittadini, “rei” di aver abbandonato i rifiuti vicino ai cassonetti strapieni perché non passavano i camion dei netturbini».
 

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