Con l'immondizia in strada e il rebus impianti Raggi parte da Roma in piena emergenza

Con l'immondizia in strada e il rebus impianti la sindaca parte da Roma in piena emergenza
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 4 Gennaio 2020, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 12:36

Lontano da Roma e dai mucchi di pattume che lievitano su strade e marciapiedi. Anche se il rebus discarica è ancora tutt'altro che risolto. Con la monnezza che straripa dai bidoni in tutti i quartieri, da Nord a Sud dell'Urbe, Virginia Raggi si concede qualche giorno fuori città: da ieri tutti i poteri sono passati al vicesindaco Luca Bergamo, che reggerà il timone dell'amministrazione comunale fino alla notte della Befana.
La sindaca, in realtà, si sarebbe dovuta mettere in viaggio tra mercoledì sera e giovedì, subito dopo Capodanno. A rovinarle i piani, è stata la tenuta sempre più fiacca della sua maggioranza in Assemblea capitolina. Le truppe M5S avrebbero dovuto approvare il piano per riassestare le municipalizzate in rosso entro il 31 dicembre, così prevede la legge. Difatti Raggi, in un'ordinanza sfornata il 30 mattina, assicurava di volersi «assentare da Roma» il 2 gennaio, affidando da quel momento in poi tutti i poteri al numero due della giunta stellata, l'assessore alla Cultura, Luca Bergamo.

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L'ultima seduta del 2019 dell'Aula Giulio Cesare, però, ha confermato quanto ormai avviene da settimane: la pattuglia grillina, benché numericamente superiore alle opposizioni, fatica a tenere il numero legale. Che difatti, alla vigilia dell'anno nuovo, è saltato, costringendo il presidente dell'Assemblea, Marcello De Vito, a rinviare tutto al 2 gennaio. Ecco allora che la sindaca, il 31, poco prima di salire sul palco del Circo Massimo per stappare lo spumante e brindare all'anno nuovo, ha dovuto rivedere i piani: partenza «dal 3 al 5 gennaio».

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Tre giorni appena lontano dall'Urbe, non molto in realtà: il fatto è che i problemi di Roma sono tutt'altro che risolti. Forse Raggi, per Capodanno, sperava quantomeno di avere messo una toppa a quello principale, la maleodorante crisi dell'immondizia che attanaglia la Capitale dalla fine di maggio. E da allora - sono passati 7 mesi - non dà tregua. La sindaca, c'è da immaginare, sperava di potersi assentare con tranquillità in virtù della delibera sfornata proprio a ridosso del veglione: l'atto che ha indicato l'area vicino a Malagrotta per la nuova discarica. Invece no, apriti cielo: cittadini che protestano in piazza già mentre brillavano i petardi di San Silvestro, una fronda di consiglieri grillini che minaccia di votare contro la decisione della sindaca, gli attacchi di un pezzo del M5S nazionale, le minacce di dimissioni di due municipi. Da qui la frenata su Malagrotta 2. Ma la partenza, quella no, è stata confermata: poteri a Bergamo, da ieri mattina. Nonostante l'immondizia e le tante grane irrisolte. Problemi che l'Epifania, al contrario delle feste, non porterà via.
 

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