Rifiuti Roma, a Pasquetta si rischia il caos: Aprilia verso lo stop all'indifferenziata della Capitale

Il gestore del Tbm pronto a bloccare 150 tonnellate di indifferenziata al giorno

Rifiuti Roma, a Pasquetta si rischia il caos: Aprilia verso lo stop all'indifferenziata della Capitale
di Francesco Pacifico
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Venerdì 15 Aprile 2022, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 09:12

Dopo quelli per l'Olanda i treni carichi di rifiuti di Roma viaggeranno anche verso la Germania. Sia perché in Italia è diventato quasi impossibile per Ama trovare discariche libere sia, soprattutto, perché dopo la Pasqua la Capitale rischia di tornare in emergenza: cioè con i cassonetti stracolmi e i sacchetti che rimangono sui marciapiedi nelle aree che storicamente registrano più difficoltà (i quadranti Est e Nord della città).

A lanciare l'allarme, durante un vertice che si è tenuto mercoledì in Campidoglio, le prime linee della municipalizzata e quelle del Dipartimento Ambiente del Comune.

E sono due i fattori che fanno temere il peggio: dopo la settimana pasquale anche per l'arrivo dei turisti - la produzione dei rifiuti dovrebbe tornare a 19mila tonnellate a settimana contro le 16-17mila attuali. Eppoi si teme che i Tbm della Rida di Aprilia una delle società che è venuta incontro ad Ama dopo la chiusura della discarica di Albano Laziale possano fare fatica ad accogliere ogni giorno le 150 tonnellate che sta lavorando in questi giorni. Anche perché la stessa Rida da tempo chiede di poter attivare una discarica nella provincia di Latina, mentre da più parti gli si chiede di trattare i rifiuti di altri territori del Lazio.

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Il piano per Pasqua


Da via Calderon de La Barca fanno sapere che nel weekend di Pasqua non dovrebbero registrarsi problemi per la raccolta dei rifiuti: domenica saranno in servizio 700 operatori, a Pasquetta 1.200. E di questi oltre il 20 per cento sarà impegnato tra il Centro e il Vaticano. Sempre l'azienda, intanto, ha comunicato di avere istituito un fondo permessi e ferie solidali per la cessione, a titolo gratuito, da parte dei dipendenti di giorni e ore libere ai colleghi che necessitino di dare assistenza e/o cure ai figli.


Spaventa quello che succederà dalla prossima settimana. Sul fronte della raccolta Roma sta registrando in questi giorni poche criticità perché molta immondizia viene scaricata nelle fosse dei Tmb Ama di Rocca Cencia e di quelli della E.Giovi a Malagrotta. Ma questi spazi stanno per finire, senza contare che la municipalizzata deve ancora trovare dove mandare circa 200 tonnellate al giorno, un tempo lavorate da E.Giovi, alle quali potrebbe aggiungersi le 150 da inviare ad Aprilia.

Nel vertice di mercoledì la municipalizzata e il Comune si sono imposti di trovare altri sbocchi (discariche e Tmb), ma al momento l'unica soluzione è quella dei viaggi della speranza all'estero: gli inceneritori tedeschi e olandesi hanno più disponibilità dopo che la Gran Bretagna, per la Brexit, ha smesso di spedire lì i suoi rifiuti. Tutto bene? Non proprio, perché con la crisi Ucraina via Calderon de La Barca fatica a trovare container sui treni per il Nord Europa.

 

Malagrotta


Sempre sul fronte dei rifiuti si registra poi un'altra tegola per il Comune: le famiglie Cerroni e Giovi, proprietarie dell'ex discarica di Malagrotta, hanno fatto ricorso al Tar contro il decreto del governo, che ha nominato un commissario (il generale Giuseppe Vadalà) per far partire la bonifica del sito chiuso nel 2013 ed evitare le sanzioni della Ue. Un intervento da mezzo miliardo di euro, recuperato con fondi della coesione europea. Secondo Cerroni e Giovi, non ci sono i presupposti per questo provvedimento: hanno pronto un progetto per la ricopertura dell'area (il cosiddetto capping) e c'è una società in piena gestione che può gestire la bonifica senza bisogno di un commissario.

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