Rifiuti a Roma, D'Amato: «Pronti a commissariare, rischio infezione dai topi»

Rifiuti a Roma, D'Amato: «Pronti a commissariare, rischio infezione dai topi»
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 24 Giugno 2021, 07:06

«I rifiuti non possono rimanere in strada per giorni, è una situazione rischiosa, con gli animali, i roditori, i gabbiani, tutti portatori di infezioni, a partire dalla salmonellosi. Non c'è discussione: l'immondizia va rimossa, punto. Il Covid ci ha insegnato che la promiscuità tra uomini e animali va trattata con grande prudenza. E che quando ci sono situazioni incontrollate può esserci un salto di specie». Alessio D'Amato è preoccupato. L'allarme lanciato dall'Ordine dei medici di Roma - «la situazione è intollerabile, c'è il rischio malattie» - non va sottovalutato, dice l'assessore alla Sanità di Zingaretti. «Se il Campidoglio non individua una discarica, siamo pronti a commissariare. Servono soluzioni in tempi rapidi. Rischiamo un'emergenza sanitaria».

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Entro quando?
«Entro pochi giorni se l'Ama non interviene».


La partecipata del Comune dice: è un problema di impianti, non sappiamo dove portare gli scarti.
«Intanto c'è un problema di raccolta.

Di cumuli che non vengono rimossi dalle strade. E su questo c'è poco da questionare: vanno portati via. A partire dalle aree sensibili, soprattutto nelle vicinanze degli ospedali, delle case della salute, perfino dei centri vaccinali. Con il caldo i rifiuti generano liquami, oltre a situazioni olfattive, come dire, oggettivamente sgradevoli. Date le ondate di calore in vista, anche oltre i 40 gradi percepiti, la situazione è destinata a peggiorare. Per i residui organici oltre i 3-4 giorni, con questo calore, iniziano le fermentazioni, rilasciano liquami. Dalle carenze igieniche si passerebbe a un'emergenza sanitaria».


Anche le Asl si sono attivate. In quali zone la situazione è più grave dal punto di vista igienico?
«In tutta Roma ci sono criticità diffuse. Il mio collega, l'assessore Valeriani, ha fatto uno sforzo importante, ci sono accordi con altre regioni per trattare e smaltire i rifiuti di Roma. Ma più degli impianti, ora c'è un tema di raccolta e di spazzamento delle strade, che è estremamente carente».


Cosa farà la Regione allora?
«Se il Comune non indica una discarica entro un mese, il commissario diventa una scelta inevitabile. L'ultimo accordo trovato da Valeriani dà alla città un po' di tempo, ma non se ne può perdere altro».


Prima parlava del rischio di nuovi virus dagli animali.
«É triste pensare che Roma fosse ricordata per le rondini dei macchiaioli, a inizio Ottocento. Ora dalle rondini siamo passati a topi e cinghiali. Ed è a rischio la salute. Il virus ci ha insegnato che per la promiscuità tra uomini e animali serve grande prudenza, quando si parla di salto di specie è perché ci sono situazioni incontrollate. C'è anche il pericolo di un aumento delle zanzare, non scordiamoci che fino a qualche anno fa abbiamo avuto a che fare con la Chikungunya, che comportò un blocco delle donazioni di sangue. Dobbiamo evitare di creare un ecosistema che favorisca queste situazioni. Ora la priorità è pulire, per prevenire».


Ama dice che servono almeno altri 10-15 giorni per tornare alla normalità. È un tempo accettabile?
«Temo che così avremo pile alte dieci volte tanto. Sarebbe un grave errore, andiamo incontro a giornate ancora più calde, serve una soluzione in tempi rapidi».
 

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