Rifiuti Roma, sette aree per la discarica: il piano del Campidoglio. Dalla Pisana a Roma Est, la mappa

Individuate le zone dove costruire impianti per lo smaltimento dell'immondizia della Capitale

Rifiuti Roma, sette aree per la discarica: il piano del Campidoglio. Dalla Pisana a Roma Est, la mappa
di Fernando Magliaro e Francesco Pacifico
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Martedì 22 Febbraio 2022, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 10:58

Entro marzo Roberto Gualtieri, in qualità di sindaco metropolitano, vuole annunciare alla Regione dove collocare la futura discarica della Capitale. Il primo cittadino ha sempre dichiarato che «potrebbero essere uno o due» gli invasi di servizio per rifiuti urbani e stabilizzati dopo le lavorazioni nei Tmb.

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Rifiuti Roma, sette aree per la discarica

Cioè senza che emanino cattivi odori o sversino percolato nel terreno.

Tanto che in molti scommettono che un impianto sorgerà nei confini cittadini e un altro in provincia. Certo è che, rispetto all’era Raggi, il vento in Campidoglio è cambiato, con il sindaco che ha inserito questo dossier nell’agenda dei prossimi 180 giorni (parallelamente alla stesura del nuovo piano industriale di Ama) e vuole superare l’immobilismo del recente passato. Lo stesso che ha acuito le crisi dei rifiuti e ha scatenato non poche guerre tra Palazzo Senatorio e via Cristoforo Colombo, costringendo spesso il governo a fare da mediatore. Anche perché si potrebbe tornare presto in emergenza: oltre la metà dei rifiuti del Lazio viene smaltita fuori regione, mentre nel Lazio ci sono soltanto due catini funzionanti e quelli del resto dell’Italia o sono vicini alla saturazione oppure chiedono il pagamento di altissime tariffe.

 

LA STRATEGIA

Quindi a marzo la Città Metropolitana, l’ente deputato a indicare i siti, vuole essere pronto per comunicare ufficialmente alla Regione la località prescelta. Ma per accelerare, Palazzo Valentini deve bypassare il maggiore ostacolo lasciato in eredità dai Cinquestelle: la mappatura delle cosiddette “aree bianche” del luglio scorso, dove l’ente mise nero su bianco che in tutta la provincia non c’erano spazi per costruire impianti di smaltimento dei rifiuti. L’assessore all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, non a caso ha spiegato a margine del “Conclave” di maggioranza di sabato scorso che l’amministrazione vorrebbe ripartire da un documento precedente: la mappatura del 2019 della ex Provincia, che indicava le discariche in essere o quelle in via di autorizzazione. Qui si indicavano un totale di 15 aree dentro Roma e più altre fuori dal territorio comunale. Da qui l’escamotage che si starebbe studiando in Campidoglio per ridurre le tensioni sul territorio e diminuire i tempi delle procedure autorizzative. Praticamente ci si muove sulla falsariga della procedura seguita a Magliano Romano, dove si dovrebbe aprire un altro invaso: si prende un sito già autorizzato per i conferimenti e si cambia la destinazione del tipo di rifiuto: per esempio, non più inerti, ma urbani.

LA LISTA

Dove si andrà allora? Tornando alla lista del 2019, ma depurata di quelle esaurite o vicine all’esaurimento, di quelle superate per altri motivi (come Monte Carnevale) o di quelle utilizzate per accogliere i materiali dagli scavi delle metro, ne restano poche: via Canestrini, via Ardeatina, via della Solfatara tutte al IX Municipio; poi via della Pisana all’XI; un’area su via Zagarolese al VI. In aggiunta, come soluzioni residuali, ci sono altre due aree: una in via della Selvotta ancora in IX e una ancora in via Ardeatina a cavallo fra VIII e IX Municipio. Fuori dal Raccordo, poi, ci sono gli evergreen di Pizzo del Prete (fra i Comuni di Ladispoli, Cerveteri e Fiumicino) contestatissima dai sindaci locali; Tragliatella a cavallo fra Roma e Cerveteri; e il quadrante Magliano Romano/Rignano Flaminio che, però, è già in fase di autorizzazione. Va da sé che anche seguendo questa strada, la Regione dovrà aprire una conferenza di servizi per concedere la Via (la valutazione d’impatto ambientale) e l’Aia (l’autorizzazione integrata ambientale). Certo, le procedure saranno più rapide, ma le opposizioni dei territori invece non saranno ridotte. Ma come detto la situazione dei rifiuti in strada, pur migliorata nelle ultime settimane, presenta ancora aree di criticità. Anche perché oltre alle discariche nel Lazio mancano anche impianti di trattamento come Tmb per l’indifferenziato e compostiere per l’organico. 

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