Da Montesacro a La Storta ritornano i cumuli di rifiuti: Ama in difficoltà nei fine settimana

Da Montesacro a La Storta ritornano i cumuli di rifiuti
di Mauro Evangelisti e Pier Paolo Filippi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Agosto 2019, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 19:10

Cosa sta succedendo? Come mai si stanno riformando i cumuli di rifiuti, sia pure a macchia di leopardo, in alcune zone della città? Per Ama agosto doveva essere il mese della riscossa: superata la grande crisi di giugno e luglio, la città è migliorata dopo che con l'ordinanza chiesta dall'Ama alla Regione sono stati garantiti canali preferenziali negli impianti del resto del Lazio. In più, con una fisiologica riduzione della produzione dei rifiuti anche ripulire le strade è meno complicato. Eppure, ieri erano varie la situazioni di criticità. Alcuni esempi: cassonetto strapieno sulla Trionfale a ridosso della Cassia, spazzatura sul ciglio della strada. A Montesacro a cassonetti svuotati (e marciapiedi puliti) se ne alternavano altri in cui sembra di rivivere l'incubo di giugno e luglio. Altre segnalazioni di spazzatura non raccolta nelle strade laterali adiacenti a corso Francia, come ad esempio via Città di Castello.

Roma, la sfida degli ultimi progetti: meno rifiuti e niente miasmi

In sofferenza è anche la zona della Cassia, dalla Giustiniana a La Storta. I cassonetti lungo la consolare sono abbastanza puliti, ma se ci si sposta nelle strade adiacenti il panorama cambia. A La Storta, in via Andreassi all'altezza dell'ex consorzio agrario, intorno ai cassonetti si è nuovamente formata, come lo scorso giugno, una discarica di sacchi e rifiuti di ogni genere lunga quasi 100 metri. Più avanti, sulla Braccianese poco dopo l'ex dazio, stessa scena davanti alle due entrate per il quartiere della Cerquetta. Nello stesso tratto di strada, inoltre, sono ancora al loro posto sui marciapiedi i resti di rami degli alberi crollati durante la tempesta dello scorso 28 luglio, creando un notevole intralcio al passaggio dei pedoni. Anche via dell'Isola Farnese, un'altra delle strade che si dirama dalla Cassia a La Storta, è colpita dallo stesso fenomeno, così come la zona della stazione della Storta. Qui, come in altre aree della capitale, sono evidenti i segni del rallentamento della raccolta di carta e cartoni. Infine, spostandosi verso il centro, sacchi di rifiuti assediano i cassonetti anche sul primo tratto della Trionfale subito dopo il bivio con la Cassia. Questo il quadro. Ma come si spiega tutto questo? Primo problema: la riorganizzazione dei centri di trasbordo sta andando a rilento. È pronta sulla carta, ma ad esempio Saxa Rubra è ancora in fase di partenza, mentre a Ponte Malnome il centro di trasferenza continua a funzionare. Altro tassello: i piani ferie hanno sguarnito il mese agosto, lo sforzo fatto mettendo molti uomini in campo per ripulire la città ora viene pagato e a questo si aggiunge la fisiologica carenza di mezzi, perché una percentuale vicina al 40 per cento continua a restare ferma causa avaria. Inoltre, in coincidenza con il fine settimana Ama, storicamente, va in difficoltà: lo smaltimento dipende da impianti privati, di altre province e regioni, che al sabato e alla domenica rallentano. Questo crea un effetto tappo. Sul sito dell'Ama c'è un appello: «È importante che i cittadini separino correttamente i materiali riciclabili e che gli esercenti delle attività commerciali si attengano scrupolosamente agli orari e alle modalità di conferimento a loro dedicate. Due comportamenti semplici e necessari per il decoro di Roma: ridurre la produzione dei rifiuti indifferenziati, utilizzare i contenitori giusti senza abbandonare mai i rifiuti in terra». Ma se la città è di nuovo in difficoltà a dieci giorni da Ferragosto i timori su quanto potrà succedere a settembre aumentano. Per non parlare di dicembre, quando chiuderà la discarica dove Roma porta i rifiuti: Colleferro.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA