Rifiuti a Roma, impianti aperti anche nei festivi

Rifiuti a Roma, impianti aperti anche nei festivi
di Stefania Piras
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Venerdì 28 Dicembre 2018, 09:05
Chiamarli malumori è un eufemismo. L'ira di Virginia Raggi e dei consiglieri di maggioranza per l'emergenza immondizia è direttamente proporzionale all'aumento dei rifiuti in strada.
«Ama deve mettere in campo un piano straordinario di raccolta dei rifiuti, per rimediare nel più breve tempo possibile alle situazioni di criticità ancora presenti». Questa è la richiesta che i consiglieri pentastellati hanno consegnato ad Ama.

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FLESSIBILITÀ
E lo stesso ha fatto Raggi che per scongiurare l'emergenza ha chiesto massima flessibilità agli impianti disponibili e quindi ha intimato che rimangano aperti anche durante i giorni festivi, compresi sabato e domenica. Un esempio: quello di Malagrotta dovrebbe fare turni no stop dalle sei alle venti. Anche i privati, ovviamente, sono stati allertati e stanno valutando il da farsi. L'impianto di Rocca Cencia fa già quattro turni giornalieri
La percezione è che la Capitale stia lentamente affogando tra i sacchetti di spazzatura e i fumi dei roghi illegali appiccati ai cassonetti. Anche i direttori d'albergo hanno lanciato l'allarme: «I turisti in questi giorni rientrano nelle strutture chiedendo spiegazioni e restano rammaricati per il livello di degrado raggiunto».
La municipalizzata ha risposto con una nota in cui ha spiegato che tra Natale e Santo Stefano sono state raccolte complessivamente oltre 3.800 tonnellate di rifiuti indifferenziati in città «rispettivamente circa 1.300 il 25 dicembre e oltre 2.500 il giorno seguente: oltre 100 tonnellate in più rispetto al 2017», si legge. L'emergenza e la massima flessibilità secondo loro c'è già perché, si legge ancora nella nota, sono stati incendiati i cassonetti e «solo il 26 dicembre sono stati oltre 2mila gli addetti a svolgere i servizi di igiene urbana in città nei vari turni. Le officine aziendali sono state aperte h 24' ed anche oggi proseguono la loro attività senza soluzione di continuità». L'incendio e la conseguente chiusura dell'impianto Tmb Salario ha messo in ginocchio la città.

E l'idea di tamponare l'emergenza portando almeno 300 tonnellate di immondizia a ponte Malnome non piace. Ieri sera c'è stata un'assemblea pubblica a Corviale molto partecipata con la sindaca Raggi e la delegata Pinuccia Montanari che hanno cercato di rassicurare i residenti dell'XI Municipio sulla scelta «temporanea ma necessaria». Non è stato semplice. I cittadini erano letteralmente inferociti. Montanari, affiancata da Daniele Diaco, l'ha presa un po' alla larga cominciando «dal futuro» e dal porta a porta negli altri municipi senza mai pronunciare la località Malnome e con il pubblico che rumoreggiava: «E se parlassimo del presente, assessore?». Quello è un territorio politicamente scomodo. Lì c'è Malagrotta, dove il M5S ha fatto incetta di voti negli ultimi sei anni tra amministrative e politiche. E ora infatti sono arcinoti a tutti i malumori di Simona Ficcardi, consigliera M5S che ha marcato visita più di una volta, anche in Assemblea capitolina, per dare un segnale alla giunta. C'era anche Marco Cacciatore, presidente della commissione Ambiente alla Pisana. Doveva esserci anche il deputato M5S Stefano Vignaroli. Una parata di portavoce M5S insomma che però non riescono a risolvere il dramma ambientale della Capitale.
Per Angelo Bonelli dei Verdi «si rende urgente e necessario il commissariamento del Comune sulla gestione rifiuti da parte del Ministero». A Costa si rivolgono anche i consiglieri M5S di Roma che tuonano contro la «mancanza di un piano rifiuti regionale» e fanno filtrare: «È giunto il momento che il ministro Costa assuma una posizione ferma sul punto».
 
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