Malagrotta, impianti a rischio: «A gennaio ci sarà la paralisi»

Via Garigliano sommersa dai rifiuti che non entrano più nei cassonetti
di di Mauro Evangelisti
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Domenica 3 Novembre 2019, 11:51

In molti quartieri ci sono ancora cumuli di rifiuti non raccolti, sia pure a macchia di leopardo. Ma il peggio deve ancora arrivare perché, come racconta il commissario nominato dal tribunale che gestisce i due impianti di trattamento di Malagrotta, tra poco non ci sarà una discarica dove portare il materiale che esce dai tmb. Non solo: tra un mese parte la manutenzione straordinaria dell'impianto Rocca Cencia di proprietà dell'Ama, già oggetto di una inchiesta della procura. Anche in questo caso gli effetti potrebbero essere devastanti.

Rifiuti, il Garante: «Salute a rischio, chiudere le scuole»

Cassia, Flaminio, Magliana, Talenti, centro storico: da vari quadranti della Capitale arrivano segnalazioni di marciapiedi ancora invasi dalla spazzatura. Anche davanti alle scuole, come succedeva ad esempio ieri pomeriggio di fronte all'istituto Rota, al Portuense, mentre solo ieri mattina l'Ama è andata a ripulire la zona a ridosso dell'ospedale San Pietro. Gli effetti dello sciopero, dopo nove giorni, sono ancora visibili, ma l'azienda assicura: non vi è alcuna emergenza e «solo nelle ultime 24 ore sono stati effettuati interventi su oltre 150 scuole». Aggiungono dall'azienda di via Calderon de la Barca: «L'impianto Ama di trattamento dei materiali indifferenziati di Rocca Cencia, seppure interessato da inderogabili attività di manutenzione, è aperto. Nei 15 municipi ci sono stati isolati casi di cassonetti non svuotati che sono stati risolti nel corso della giornata odierna, residuo della festività di ieri». Minimizzare, però, non aiuta, anche perché all'orizzonte si stagliano due spettri: la mancanza della discarica e lo stop di una delle due linee del tmb di Rocca Cencia a causa della manutenzione straordinaria (quella in corso, di cui parla Ama, è invece l'ordinaria).

Ieri a spiegare quanto sia grave la situazione ci ha pensato il commissario di Malagrotta, Luigi Palumbo, amministratore giudiziario di EGiovi da cui dipendono i due impianti di trattamento in cui passano - a regime - 1.200 tonnellate di indifferenziato, circa il 40 per cento di quanto viene prodotto a Roma. «Sono molto preoccupato - dice Palumbo - perché dal primo gennaio non sapremo dove portare i rifiuti, più precisamente gli scarti dopo il trattamento. Il 31 dicembre chiude la discarica di Colleferro, che utilizziamo normalmente, per cui non sappiamo ancora quali alternative avremo». Palumbo guarda con attenzione alla cabina di regia formata da Ministero dell'Ambiente, Regione e Roma Capitale, che si riunirà il 13 novembre e che dovrà affrontare anche questo problema. Anche se davvero appare incomprensibile un dato: in un territorio che passa da una crisi all'altra, come mai a 50 giorni dalla chiusura della discarica più importante della provincia di Roma, non c'è una soluzione e ancora si sta riflettendo e discutendo?

La crisi di questi giorni però dimostra anche altro: in queste settimane non c'è una carenza di impianti, Ama sa dove portare i rifiuti, ha disponibilità nei vari tmb e ancora la discarica di Colleferro è aperta. C'è solo qualche problema per l'organico, destinato a impianti del Veneto, ma in generale non c'è una ragione impiantistica che spieghi i rifiuti per strada. Eppure, ad oggi l'azienda non è ancora riuscita recuperare gli effetti dello sciopero del 25 ottobre e la città è ancora sporca. Ma all'orizzonte c'è un altro macigno: il Messaggero ha rivelato che nella relazione dei periti, incaricati dalla magistratura, emerge che l'attività dell'impianto di trattamento di Rocca Cencia, di proprietà di Ama, è ai limiti di legge. La struttura non funziona come dovrebbe e per questo è stato aperto un fascicolo. L'Ama, in un comunicato, ha spiegato che sono in corso lavori di manutenzione ordinaria, ma a dicembre, per sei settimane, ci sarà un intervento che non si può più rinviare di manutenzione straordinaria. Si fermerà una delle due linee e dunque il Tmb dimezzerà il quantitativo di rifiuti lavorati. Ama sostiene che il problema è stato presentato alla cabina di regia e che si conta sull'aiuto dei tmb di Malagrotta che torneranno a pieno regime. Ma resta un enorme punto interrogativo. E già in passato - vedi l'ultima estate - si è visto che a Roma, appena si blocca un impianto, si creano effetti devastanti sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
 

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