Rifiuti a Roma, prosegue l'emergenza. Parte il fai-da-te dei cittadini: «Stanchi di aspettare l'Ama»

Rifiuti a Roma, prosegue l'emergenza. Parte il fai-da-te dei cittadini: «Stanchi di aspettare l'Ama»
di Laura Bogliolo
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Lunedì 19 Luglio 2021, 07:31

Tute bianche usa e getta, guanti e mascherine, stavolta utilizzate per proteggersi dai miasmi. Dal Pigneto a Torpignattara, fino alla Romanina e a Casal Bruciato, i residenti, stanchi di aspettare gli operatori dell'Ama, stanno provando a risolvere da soli l'emergenza rifiuti, o meglio, a tamponarla. Come? Raccogliendo i sacchetti maleodoranti rimasti sui marciapiedi, cercando di differenziarli e poi gettandoli nei cassonetti vuoti. Soprattutto in periferia, davanti a secchioni restano montagne di sacchetti accumulati che Ama non porta via. Siamo nel V Municipio e il tam tam è stato lanciato sul gruppo Facebook Amici del Pigneto.

Rifiuti, raccolta dei residenti

 

«C'era una montagna di rifiuti proprio davanti alla Asl Santa Caterina di via Nicolò Forteguerri - racconta Daniela Quaranta, 35 anni, mamma e residente da poco nel quartiere - una situazione davvero indecente, a rischio igienico-sanitario, così ho proposto sul gruppo di andare a pulire e nel giro di due giorni abbiamo organizzato».

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Quando Daniela e altri residenti si sono messi al lavoro, sono stati raggiunti da un signore che affacciato alla finestra aveva visto il gruppo di volontari. «Ha preso guanti e mascherina e si è unito a noi - aggiunge Daniela - perché tanta gente è stanca di sopportare un tale scempio, abbiamo gettato l'immondizia anche dentro i vicini cassonetti di San Pietro di Bastelica senza riempirli però, abbiamo differenziato e poi abbiamo riempito 40 sacchi neri, abbiamo aperto un ticket sul sito dell'Ama chiedendo di venire a ritirarli».

E sono venuti? «In verità soltanto dopo qualche giorno....».

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LA RABBIA
Roma Est resta tra i quadranti più colpiti dall'emergenza rifiuti. E in via di Acqua Bullicante ci hanno pensato alcuni condomini a ripulire. C'è chi calpestando i sacchetti in terra per raggiungere i cassonetti, si è accorta che erano vuoti. Così ha deciso di passare all'azione, raccoglierli e gettarli nei secchioni. Anche molti commercianti della zona ormai sono costretti a improvvisarsi operatori dell'Ama. «Ancora una volta - dice Ofelia Del Duca, creatrice del gruppo Facebook Sei del Prenestino Doc, promotrice insieme ad altri di un sit-in giorni fa davanti alla sede dell'Ama - i residenti hanno liberato i cumuli di spazzatura negli spazi antistanti i secchioni in via Acqua Bullicante, si sono rimboccati le maniche per sopperire a un servizio che latita da due mesi ormai nel nostro quadrante».

 

Ieri ad esempio «in via Luchino Dal Verme c'era un cassonetto della carta rovesciato e tutta spazzatura a terra» raccontava una residente. Anche alla Romanina sono entrati in azione privati cittadini, i condomini di via Vincenzo Manzini. «La situazione era diventata insostenibile - racconta Francesca - l'aria irrespirabile, temevamo che qualcuno potesse dargli fuoco, allora - spiega - dopo settimane di inutile attesa, abbiamo messo noi le mani sui rifiuti e li abbiamo gettati nei cassonetti».

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«Le auto - aggiunge - devono fare lo slalom per evitare i sacchetti che ormai invadono la carreggiata e anche i commercianti sono costretti a raccogliere l'immondizia». A Casal Bruciato, invece, è stato avvistato un ragazzo che in solitaria ripuliva davanti ai secchioni di via Ugo Bertossi. Al Portuense nascono i cassonetti alternativi. «Casse di legno - dice il consigliere Fdi Marco Palma - dove vengono raccolti i sacchetti lasciati dall'Ama a terra..».
 

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