C'è da finire di ripulire la città, con i cassonetti pieni e ancora sporca in troppi quartieri, e soprattutto c'è da scrivere un piano industriale per dotare Roma finalmente degli impianti necessari per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. E tutto va completato entro il mese. Con tanto lavoro da fare, in Ama, dirigenti e quadri intermedi rischiano di saltare le ferie. L'ha messo nero su bianco il direttore generale Andrea Bossola in un ordine di servizio firmato lunedì scorso, che ha scatenato l'ira dei sindacati. «Al fine di assicurare il presidio delle attività con la massima continuità - ha vergato il numero due di via Calderon de La Barca - si dispone che Dirigenti, Quadri e Responsabili di Macro (Servizi/Uffici/Aree Operative), siano reperibili durante il periodo di ferie».
OFFICINE E UFFICI
In sostanza il direttore generale chiede a un centinaio tra alti funzionari, dirigenti di uffici fondamentali sul versante amministrativo e responsabili di strutture operative come le officine o le nuove sedi dell'Ama di municipio di tenere aperto il telefono e in caso di bisogno di fare le valige e tornare in sede a Roma.
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Una richiesta, come detto, che non è piaciuta al sindacato.
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Intanto, domani Roberto Gualtieri dovrebbe presentare il piano per i rifiuti scritto nelle vesti di commissario straordinario governativo all'emergenza. Al centro della piattaforma c'è chiaramente il termovalorizzatore che l'amministrazione vuole costruire a Santa Palomba: a quanto si sa l'impianto, da 600 tonnellate, dovrebbe vedere l'inaugurazione della prima delle sue tre linee entro il 2025. Il sindaco-commissario dovrebbe indicare una crescita annua della differenziata di tre punti percentuali all'anno, per raggiungere il 65 per cento entro il 2030. Adesso siamo di poco sopra al 45. È poi prevista anche la nascita di siti di stoccaggio per i rifiuti in città per venire incontro alla sempre minore disponibilità di Tmb e discariche.