Roma, rifiuti, resta l’emergenza camion a Ponte Malnome ancora per altri due mesi

Roma, rifiuti, resta l’emergenza camion a Ponte Malnome ancora per altri due mesi
di Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Domenica 7 Luglio 2019, 11:32
Il countdown per la chiusura scade oggi. Ma il sito di trasferenza dei rifiuti di Ponte Malnome potrebbe anche continuare a lavorare, almeno fino a quando non si sarà conclusa l’emergenza nella Capitale. «La possibilità di una proroga del sito di trasferenza a Ponte Malnome è già scritta nell’ordinanza della Regione Lazio - sottolinea l’ex amministratore unico e attuale direttore operativo dell’Ama, Massimo Bagatti - Stiamo parlando di qualche settimana». L’attività del sito, secondo il provvedimento firmato da Virginia Raggi, era stata fissata in 180 giorni. Un tempo necessario per superare i problemi seguiti all’incendio del Tmb di via Salaria che, lo scorso dicembre, aveva lasciato all’Ama una sola area per la trasferenza, ossia dove è possibile accumulare i rifiuti in attesa di portarli fuori Roma: quella di Rocca Cencia, adiacente all’impianto di trattamento meccanico biologico.
 
Ma i problemi per lo smistamento dei rifiuti romani, nel frattempo non sono stati risolti. Anzi: nelle ultime settimane la situazione si è aggravata, fino a diventare insostenibile quando anche i due Tmb privati di Malagrotta, in manutenzione, hanno iniziato a ricevere meno spazzatura, lasciando in pratica a Roma un solo Tmb pienamente operativo: quello aziendale di Rocca Cencia, che ora lavora anche di domenica.
Pertanto l’Ama potrebbe ottenere un’ulteriore proroga, per il tempo necessario a superare la crisi, con la speranza di poter utilizzare il sito almeno fino a settembre. La municipalizzata, con l’acqua alla gola, aveva già chiesto nei giorni scorsi di poter continuare a lavorare a Ponte Malnome, scontrandosi però con il no del Campidoglio, che voleva evitare le proteste della cittadinanza. Ma visto il peggioramento della situazione (e l’ordinanza della Regione) adesso lo scenario potrebbe cambiare.
 
Inizierà lunedì 15, invece, l’attività a Saxa Rubra, dove è stato individuato un sito adatto per il trasbordo, ossia un’area dove i rifiuti non stazionano ma vengono semplicemente passati dai camion della raccolta a quelli incaricati di portarli agli impianti di trattamento. Un tipo di soluzione, questa, di minore impatto per le zone interessate, ma anche meno efficace per l’Ama, proprio perché lì non si può lasciare l’immondizia ferma in attesa dei mezzi per il trasporto fuori città. Per dare il via al sito di Saxa Rubra si attende solo l’installazione di un nastro, acquistato dall’Ama, per il trasferimento dei rifiuti da un camion all’altro. «Roma nord ha bisogno di aree di questo tipo», commenta Bagatti. Va detto che anche qui ci sono già state molte proteste: siamo nel XV Municipio, vicino alla Flaminia, ma soprattutto alla sede della Rai, i cui giornalisti si stanno preparando alla mobilitazione.
 
Ma il via libera a Saxa Rubra non è sufficiente. «Siamo al lavoro con i Municipi per individuare delle aree di trasbordo, con dei nastri o da camion a camion ma senza toccare terra, e tra qualche giorno arriveremo ad una decisione - spiega Bagatti - Ma se non si hanno destinazioni certe dove portare i rifiuti, i trasbordi o le trasferenze servono a poco». Di siti per il trasbordo, secondo i programmi del Campidoglio, ne arriveranno altri tre: uno a Tor Bella Monaca, un secondo a Trigoria. Per il terzo si sta invece lavorando a una convenzione con l’Anas, per individuare un luogo adatto sul grande raccordo anulare. E completare così, almeno nelle intenzioni di Comune e Ama, la rete per lo smistamento dell’immondizia romana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA