Rifiuti, in arrivo 12mila nuovi cassonetti. Il porta a porta va al rallentatore

Rifiuti, in arrivo 12mila nuovi cassonetti. Il porta a porta va al rallentatore
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 19 Luglio 2019, 08:08

Ama comprerà 12mila cassonetti. Ancora la cifra inserita nella base d'asta, che sarà pubblicata a fine mese, non è nota, però stando ai prezzi di mercato si può ipotizzare una spesa complessiva di circa 10 milioni di euro. Ma il maxi acquisto di nuovi contenitori, necessario a sostituire quelli vecchi, danneggiati o bruciati, rappresenta una clamorosa inversione a U rispetto alle fiabe flower power narrate qualche tempo fa. Altro che rivoluzione del porta a porta ovunque. «Via tutti i cassonetti, non esistono più nelle capitali europee. Sono un elemento di grande degrado» dicevano da Roma Capitale due anni fa. Virginia Raggi e l'allora assessore all'Ambiente, Pinuccia Montanari, promettevano una città in cui il porta a porta e la differenziata avrebbero liberato Roma dai 60mila cassonetti sparsi in tutti i quartieri.

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Trascorre il tempo, Roma rimbalza da una crisi all'altra dei rifiuti, la realtà si dimostra più caparbia degli slogan, l'assessore Montanari è costretta a dimettersi («hanno voluto fermare il cambiamento», ripete ogni volta) e tutto cambia. L'altro giorno, nel corso del vertice tra Regione e Ama, i vertici della municipalizzata hanno spiegato che saranno acquistati 12mila nuovi secchioni, da posizionare nei punti più critici della città. Tenendo conto dei tempi della gara, probabilmente bisognerà aspettare il 2020 (se non i primi mesi del 2021) prima di vedere i nuovi cassonetti per strada. L'obiettivo di Ama è da una parte studiare un nuovo piano di riposizionamento, che andrà ridefinito insieme alla Polizia municipale perché bisogna anche tenere conto del codice della strada, dall'altra integrare il parco cassonetti esistente, sostituendo quelli ormai inutilizzabili.

RESA
Va anche tenuto conto che a causa di vandali e piromani nell'ultimo anno si sono persi 600 cassonetti, mentre la crisi dei rifiuti affrontata dall'inizio di giugno ha causato il danneggiamento di molti impianti, perché quando la spazzatura si accumula, spesso i secchioni si ribaltano dopo il passaggio del camion che li svuota.
Ma la bandiera bianca sui cassonetti conferma anche che ormai si è arenata l'operazione per l'estensione del nuovo sistema di porta a porta. Era il tormentone della giunta Raggi che prometteva ovunque sacchetti hi-tech e tariffa puntuale (più differenzi, meno paghi di Tari). Nel VI e nel X Municipio il percorso è stato completato, ma il calendario per il 2019 è saltato, visto che ancora si è nella fase di preparazione, di mappatura, nel V Municipio. Il nuovo sistema di raccolta differenziata comporta l'utilizzo di molti più dipendenti Ama rispetto alla raccolta con i cassonetti (c'è un rapporto di tre a uno). Accelerare sul nuovo sistema significherebbe sguarnire altre zone e alimentare il caos. Anche per questo si procede più lentamente. L'ultima crisi dei rifiuti ha avuto poi un effetto negativo sulla percentuale della differenziata: se già nel 2018, per la prima volta in dieci anni, era diminuita, ad aprile in Ama garantivano di essere risaliti al 46 per cento. Ma a giugno, con la città ricoperta dalla spazzatura, il materiale destinato a riciclo è sceso sotto il 40 per cento del totale.

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