Caos rifiuti, multe all'Ama con il voto dei residenti: «Decideranno sui bonus»

Caos rifiuti, multe all'Ama con il voto dei residenti: «Decideranno sui bonus»
di Lorenzo De Cicco
3 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Marzo 2019, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 16:54

I mal di pancia dei romani per le strade sporche e i marciapiedi invasi dalla spazzatura, d'ora in poi, peseranno sui conti dell'Ama. Equazione semplice: il cittadino è arcistufo dei disagi? La partecipata incassa di meno e, per compensare la perdita, sforbicerà gli stipendi di dirigenti e alti funzionari, quelli insomma che dovrebbero organizzare un servizio di raccolta e spazzamento come minimo decente.

Roma, sottopasso Colombo trasformato in dormitorio

Col nuovo contratto di servizio tra la municipalizzata e l'amministrazione comunale, in vigore da aprile, cambierà la Commissione di controllo sui disservizi. Oggi ne fanno parte solo dirigenti e tecnici del Campidoglio, insomma un gruppo ristrettissimo di addetti ai lavori. Con la convenzione in arrivo, invece, l'organismo sarà allargato a comitati dei cittadini e associazioni dei consumatori. I residenti imbufaliti per le inefficienze, potranno farsi sentire non solo con reclami e diffide, ma incidendo direttamente sull'erogazione delle penali alla società comunale.
Non stiamo parlando di pochi spiccioli, ma di milioni di euro che la municipalizzata mette a bilancio e che, se non rispetta i patti con Palazzo Senatorio, non incamera più. Già negli ultimi due anni l'Ama si è vista decurtare somme a sei zeri per avere mal gestito la raccolta dell'immondizia e la pulizia delle strade. Nel 2017 le multe del Campidoglio hanno superato quota 8,2 milioni: 4,4 milioni di trattenute dai versamenti previsti del contratto e altri 3,8 milioni di sanzioni dirette.

Stangata record. Per il 2018, le contestazioni non sono ancora partite formalmente, anche se si dovrebbe superare la cifra record di 10 milioni, considerato che quasi tutti gli «indicatori» per valutare il rendimento di netturbini e spazzini sono peggiorati, come il Comune ha già messo nero su bianco in diverse relazioni, da ultima quella firmata dal direttore generale, Franco Giampaoletti, quando è stato dato il benservito all'ex presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani, il mese scorso.
Il conto potrebbe farsi ancora più salato se tra i giudici ci saranno rappresentanti dei cittadini e le organizzazioni dei consumatori. Le associazioni saranno coinvolte anche nel «monitoraggio dei servizi resi», per testare la «qualità percepita» delle prestazioni dell'Ama. Finora se ne occupa l'Agenzia di controllo sui servizi, che fa capo al Comune. Ma col nuovo contratto, il meccanismo di valutazione dovrebbe essere ampliato.

I tempi. La nuova convenzione dell'Ama, di cui si è parlato ieri in un vertice in Campidoglio, dovrebbe essere approvata dalla giunta entro fine mese, la proroga al vecchio accordo, del resto, scade il 31 marzo. Poi servirà un passaggio nei municipi, per un parere consultivo, e l'ultimo step è il voto in Assemblea capitolina. Entro aprile le nuove regole dovrebbero essere operative. E il giudizio dei romani, forse, conterà di più.

© RIPRODUZIONE RISERVATA