Roma, le lettere-Sos dei bambini: buche e rifiuti, città in rovina

Roma, le lettere-Sos dei bambini: buche e rifiuti, città in rovina
di Raffaella Troili
3 Minuti di Lettura
Martedì 17 Dicembre 2019, 10:24

Non una letterina di Natale, ma un sos concreto. Perché è ora di risolvere i problemi di Roma, perché anche negli occhi dei bambini c'è un limite alla fantasia e una volta calato il velo tutto intorno sembra tanto, troppo squallido. «Guardate la mondezza, Roma è bellissima e la roviniamo così...», Valeria, 10 anni si guarda intorno esplicita all'uscita di scuola. E una dei ragazzini che hanno lanciato gli sos, come quello di Sofia, 10 anni: «Egregio direttore, frequento la classe V della scuola Damiano Chiesa. Abito nel quartiere Quadraro, dove c'è tanta sporcizia, le strade sono piene di carta, plastica, vetri rotti ed escrementi di cani».

Emergenza rifiuti a Roma, Zingaretti cerca Costa: discarica subito o commissario


Come ogni anno gli studenti della Damiano Chiesa sotto la guida della maestra di Italiano e dopo aver letto in classe i giornali hanno chiesto una città più bella e pulita. L'anno scorso al sindaco, stavolta ai quotidiani, perché il degrado e l'abbandono sono fuori controllo, il quartiere sembra una jungla, le istituzioni non intervengono. Davanti alla scuola i secchioni sono stracolmi di spazzatura, «spero che la città non sia più così sporca». In effetti nonostante gli sforzi, intorno alla scuola c'è il degrado a cui ormai si è uniformata Roma specie in periferia. Ecco in via Marco Decumio arrivare un uomo con un carrello e frugare nei cassonetti stracolmi. Sono proprio davanti all'uscita della scuola.

Rifiuti, il nuovo fronte nelle scuole: «Allerta per i topi in classe»

In un'altra lettera al Messaggero, Silvia Matrone sempre quinta A, spiega «spesso troviamo i rifiuti ammassati vicino ai cassonetti perché sono pieni dato che l'Ama non passa tutti i giorni. Tutto questo provoca non solo il cattivo odore (e noi che abbiamo i cassonetti davanti alla scuola ne sappiamo qualcosa!!) ma anche problemi di igiene, perché i rifiuti attirano i topi. Certo anche i cittadini devono fare la loro parte (...). Oltre a questo il problema è anche che non abbiamo un termovalorizzatore che brucia i rifiuti e dà energia per illuminare la città e riscaldare le case». Nel quartiere il degrado è tangibile, il guano sotto i marciapiedi, le buche e... le deiezioni canine. Di lato alla scuola spiegano mamme e bambini «c'è via Egerio Levio, che chiamiamo la via delle cacche...», lì c'è l'entrata della materna, hanno affisso cartelli, ma poco cambia. Alexandru Miloiu chiede attenzione per le strade: «a causa delle buche ci sono stati tanti incidenti. Dovrebbero essere più sicure».

La sicurezza. Il tema della sicurezza entra a scuola e provoca consapevolezza. I ragazzini vedono i genitori sbandare o cercare di evitare voragini mentre corrono per accompagnarli a destra e sinistra. Santiago anche ha scritto al Messaggero per porre il problema dell'inquinamento: atmosferico, ambientale, acustico. Propone soluzioni che spera «siano usate da tutti i cittadini per consentire una vita migliore alla mia generazione e a quelle future». Ogni bambino ha scritto le lettere a casa e da lì le ha spedite a via del Tritone 152, con tanto di mittente sul retro busta. Il titolo del compito assegnato era Parla di un problema della tua città che ti sta a cuore. «La scuola fa tanto per educare i ragazzi al rispetto dell'ambiente», precisa la dirigente scolastica Alessia Lo Bosco. «Genitori e alunni hanno ripulito gli alberi davanti - aggiunge una maestra - insomma la scuola ce la mette tua». Spiegano mamme come Anita Curatola, Simona Battista e Luana Ottaviani: «Hanno studiato come si fa un giornale, letto il Messaggero in classe e poi hanno avuto il compito di scrivere delle lettere sui problemi della città».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA