Castelli, la “rivolta” dei sindaci: «Autonomia dalla Regione sulla gestione dei rifiuti»

I sindaci dei Castelli che si sono riuniti a Lanuvio
di Karen Leonardi
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Mercoledì 15 Settembre 2021, 15:12

Rifiuti: prove tecniche di autonomia ai Castelli Romani. I Comuni si ribellano e bussano alla porta della Regione Lazio per chiedere più spazio nella gestione della spazzatura. Il primo passo è stato raggiunto, l’altro ieri, nella conferenza organizzata dall’assessorato all’Ambiente del comune di Lanuvio presso l’area verde di Palazzo Sforza Cesarini a Parco Sforza. Obiettivo: promuovere un modello “Castelli Romani”, in grado di gestire i rifiuti e non subire l’emergenza, come è successo con l’attuale e scottante questione dell’apertura della discarica di Roncigliano, ad Albano, riattivata a luglio dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi con la firma di due ordinanze di riapertura ( a cui si aggiunge quella di Nicola Zingaretti, Presidente della Regione). 
Le amministrazioni di Albano, Ardea, Rocca Papa, Ariccia, Frascati, Nemi, Velletri e naturalmente Lanuvio, coadiuvati da tecnici ed esperti e forti del successo della raccolta differenziata – si attesta più o meno all’80 per cento - intendono promuovere una sorta di sub – ambito nel territorio dei Castelli per consentire ai Comuni di ottenere una serie di benefici rispetto ai servizi. E cioè una riduzione dei costi e una maggiore efficienza. «Vogliamo acquisire i consensi di tutte le amministrazioni – dice Andrea Volpi, vicesindaco di Lanuvio - per poi rivolgerci alla Regione Lazio per ottenere un ‘autorizzazione del sub – ambito senza uscire dal recinto previsto sala Legge regionale di riferimento, il primo incontro ha riscosso successo, ora studiamo nei dettagli e andiamo in Regione». 
«Mi piace pensare – parla cautamente Luca Andreassi, vicesindaco del Comune di Albano con delega ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e Trasformazione digitale, per anni, a capo dell’assessorato ai Rifiuti, anche lui in prima, accanto ai cittadini, nella protesta contro il lo sversamento dell’immondizia di Roma a Roncigliano – che ci sia un percorso di condivisione seria e che si punti su distretti territoriali che riescano a chiudere al proprio interno il ciclo dei rifiuti, con impianti integrati e di taglie adeguate al distretto. E’ importante pretendere dagli enti sovra comunali il riconoscimento di questi sub ambiti, omogenei e funzionali». A breve un secondo incontro tra le amministrazioni interessate per il raggiungimento di un documento dettagliato e corredato dei pareri tecnici da presentare in Regione. 
«Il rischio - ha detto Mario di Pietro, assessore lanuvino all’ambiente (Lista civica) - è che le emergenze, ad un certo punto, smettono di essere tali e si ripetono in maniera ciclica impattando ogni volta sui singoli territori, i comuni hanno raggiunto il massimo con la raccolta differenziata, non è una dato trascurabile, ora vogliamo dare un messaggio istituzionale preciso e puntiamo alla stesura di un documento unitario sulla gestione e il ciclo unitario, dobbiamo trovare gli strumenti e le soluzioni affinché non ci troviamo costretti a subire altre emergenze». «È importante - questa la posizione del sindaco di Ariccia, Gianluca Staccoli (centro destra) che pur essendo assente in conferenza, ha fatto un intervento attraverso le parole del vicesindaco Giorgio Leopardi, con delega ai Rifiuti - che gli enti locali abbiano una maggiore voce in capitolo in materia di rifiuti, con un potere decisionale sulla gestione degli impianti esistenti sul territorio, in modo tale che si possa decidere cosa aprire e 

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