Caos rifiuti alla Regione: «Subito un nuovo Tmb». E' scontro con il Comune

Caos rifiuti alla Regione: «Subito un nuovo Tmb». E' scontro con il Comune
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 20 Gennaio 2019, 11:18
A Roma serve un nuovo, grande impianto di trattamento dei rifiuti. Non basta il Tmb di Rocca Cencia, di proprietà dell’Ama, né i due centri privati a Malagrotta in mano a Colari, il consorzio (ora commissariato) che fa capo a Manlio Cerroni. Va rimpiazzato, il prima possibile, il sito del Salario andato a fuoco l’11 dicembre, dove fino al mese scorso i camion dei netturbini scaricavano 600 tonnellate di scarti al giorno. La Regione, da quanto apprende Il Messaggero, inserirà questa indicazione nel nuovo “Piano di gestione dei rifiuti” ormai in dirittura d’arrivo - sarà approvato dalla giunta di Nicola Zingaretti entro fine gennaio. Alla Capitale non servirebbe insomma solo una discarica per lo smaltimento finale dell’immondizia, è la tesi della Pisana; per chiudere il ciclo dei rifiuti, come previsto dalle rigide regole di Bruxelles, toccherà trovare anche un nuovo impianto di trattamento che prenda il posto del Tmb di via Salaria. Dove? Questo il piano rifiuti della Regione non lo dirà, rimandando la palla nel campo del Campidoglio. La X sulla mappa, sia per la nuova discarica che per il sito di trattamento, dovrebbe tracciarla la Città metropolitana insieme al Comune di Roma. Insomma Virginia Raggi, che però è di diverso avviso. Sostiene cioè che a indicare le località - e non solo la necessità degli impianti - debba essere l’ente di via Colombo.
LA DISPUTA
Raggi poi non condivide la necessità di un nuovo Tmb. É convinta, la sindaca, che la raccolta differenziata a Roma galopperà nei prossimi due anni, arrivando a sfondare quota 70%, come da previsioni della giunta grillina. Obiettivo, va detto, complicatissimo da centrare, considerato che oggi la differenziata è sotto al 45% e che negli ultimi due anni è aumentata di appena tre punti percentuali. Se questo è il trend, ci vuole una discreta dose di ottimismo per pensare di scavallare il 50% nel 2021, altro che 70.
«PANNOLINI E MATERASSI»
L’Ama però, già domani, ratificherà l’orientamento del Campidoglio.
Nel nuovo piano industriale che tra 24 ore sarà licenziato dal Consiglio d’amministrazione, saranno previsti 10 impianti, ma un solo Tmb, quello già attivo a Rocca Cencia. Per il resto, la municipalizzata punterà su due fabbriche di materiali, un impianto per il recupero dei materassi abbandonati, un altro per i «pannolini usati», due mini-siti di compostaggio (uno in via di Casal Selce, a Boccea, l’altro a Cesano). Sarà previsto anche un impianto per la «trasferenza» dei rifiuti, un luogo cioè dove i camion dei netturbini possano lasciare l’immondizia appena raccolta dai cassonetti, in attesa che venga portata altrove. Sembra esclusa la conferma del sito di Ponte Malnome, riaperto - tra le proteste di chi abita in zona - subito dopo il rogo del Salario, in piena emergenza. «Non sarà operativo per più di sei mesi», ha imposto il Campidoglio, con tanto di memoria protocollata in giunta e spedita all’Ama. Il punto debole nella strategia della partecipata comunale è la previsione di una crescita così ottimistica della differenziata. Se si mancasse l’obiettivo del 70%, servirebbe necessariamente un altro impianto di trattamento. Resta poi il nodo della discarica - che nessuno vuole, né nel territorio del Comune di Roma né in quello dei paesi dell’hinterland - che prima o poi andrà sciolto. E anche a stretto giro: il 31 dicembre sarà smantellata la discarica di Colleferro. Proroghe, trapela dalla Regione, non ne saranno concesse.
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