Quello avvenuto contro la Regione Lazio è uno degli attacchi hacker più gravi mai avvenuti in Italia. Forse in assoluto il più grave. Dopo la prima offensiva avvernuta ieri, nella notte tra domenica e lunedì, alle 2.30 circa c'è stato un nuovo tentativo di accesso al sistema, che questa volta, però, è stato respinto senza alcun tipo di ulteriore danno all'efficienza della rete.
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Hacker, quali sono stati i dati violati
Gli hacker che hanno attaccato il Ced della Regione Lazio non hanno avuto accesso alla storia sanitaria dei milioni di cittadini che sono inseriti nel database del sistema sanitario regionale. Lo si apprende da qualificate fonti della sicurezza secondo le quali l'attacco, per quanto riguarda la parte sanitaria, ha colpito il sistema prenotazioni Cup e a quello delle prenotazioni vaccinali. Non ci sarebbe stato un travaso di dati sanitari, anche se i pirati sarebbero comunque entrati in possesso di diversi dati anagrafici. Non sarebbe stata toccata l'infrastruttura informatica che riguarda il bilancio e la protezione civile. Quanto al riscatto, sottolineano sempre le fonti, i pirati informatici non avrebbero al momento quantificato la loro richiesta in maniera esplicita anche se, in casi analoghi avvenuti in altri paesi, le richieste sarebbero passate da poche centinaia di migliaia di euro fino a 10 milioni. Per entrare nei sistemi, gli hacker avrebbero utilizzato le credenziali di un amministrativo sul quale sarebbero già stati svolti accertamenti che avrebbero escluso ogni sua responsabilità.
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Cosa ha spiegato Zingaretti. Per l'attacco hacker «sono stati bloccati quasi tutti i file del Ced, è stato colpito quasi tutto il mondo virtuale delle nostre installazioni, ma la campagna vaccinale non si è mai interrotta, sono sospese le prenotazioni. Ma la banche dati regionali hanno registrato prenotazioni fino al 13 agosto che stanno andando avanti. Si sta verbalizzando a mano». Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, durante una conferenza stampa sugli sviluppi dell'attacco hacker subito nella giornata di ieri dal sistema informatico regionale del Lazio. «Ora ancora con più determinazione dobbiamo andare avanti e non rallentare: da ieri il 70 per cento della popolazione adulta è vaccinata e il nostro obbiettivo è quello di concludere la campagna vaccinale nella nostra regione», ha concluso Zingaretti.
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Cos'è un ransomware. Il ransomware è un codice che si installa nel computer quando viene scaricato un file infetto e che blocca i sistemi crittografandoli. L'hacker, a quel punto, minaccia di pubblicare i dati personali della vittima o di bloccarne perennemente l'accesso a meno che non venga pagato un riscatto: d'altra parte «ransom» in inglese significa proprio riscatto. Gli attacchi ransomware vengono in genere eseguiti utilizzando un Trojan camuffato da file legittimo che l'utente viene indotto a scaricare o aprire quando arriva come allegato di posta elettronica.
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L'ipotesi della talpa. «L'idea che ci siamo fatti al Clusit è che l'attacco hacker contro la Regione Lazio si configuri esclusivamente come attività criminale, non legata ad aspetti di tipo ideologico.
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