Il Viminale: «Tolleranza zero, mai più rave nelle università»

Il Viminale: «Tolleranza zero, mai più rave nelle università»
di Simone Canettieri e Marco Pasqua
4 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Giugno 2019, 00:53 - Ultimo aggiornamento: 16:06

È una relazione di tre pagine ed è un atto di accusa nei confronti di chi non si è adoperato affinché venisse impedito lo svolgimento del rave in cui ha perso la vita un ragazzo di 26 anni: ovvero il rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio. A quattro giorni dalla morte di Francesco Ginese, arriva la risposta del Viminale – firmata dal sottosegretario grillino, Luigi Gaetti - all’interrogazione presentata da Giovanni Donzelli, responsabile nazionale organizzazione di Fratelli d’Italia. Una relazione che era stata in qualche modo anticipata, nelle conclusioni, dalle parole dello stesso ministro, Matteo Salvini, che, nei giorni scorsi, si era chiesto perché il rettore della Sapienza «tollerasse l’illegalità e non facesse nulla». 

LA DENUNCIA
«La Notte Bianca è stata organizzata, in assenza di autorizzazioni, dal collettivo studentesco Sapienza Clandestina», spiega Gaetti, che denuncia «il ripetuto svolgimento di eventi ludici non autorizzati all’interno della Sapienza». Un rave, quello del 21 giugno, di cui la Questura era venuta a conoscenza già il 27 maggio. «Considerata la delicatezza della questione – evidenzia Gaetti – il successivo 13 giugno si era svolta in Prefettura una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato alla partecipazione del rettore dell’Ateneo». L’obiettivo del questore era quello di chiarire da subito le “regole di ingaggio” relativamente a questo party. «Nel corso della riunione – spiega il documento - veniva precisato che, in assenza di formale richiesta del rettore di intervento della forza pubblica, per impedire lo svolgimento di attività non autorizzate all’interno dell’università, sarebbe stata garantita un’attività di osservazione all’esterno del sito». E la richiesta di sgombero del rave non è mai arrivata. «Da parte sua – osserva la relazione – il rettore ha segnalato che, sulla scorta di pregresse intese, in caso di attività non autorizzate, l’università provvede a darne immediata comunicazione al servizio di sicurezza interno, nonché al commissariato di polizia che garantisce la sorveglianza esterna durante lo svolgimento delle iniziative, assicurando, comunque, in caso di comportamenti illeciti, l’immediato interessamento all’autorità giudiziaria». 

Il 17 giugno il rettore invia una nota al commissariato Università con la quale rimetteva «a ognuno, per quanto di propria competenza, le valutazioni in ordine a eventuali attività anche preventive ritenute utili». In quella nota non era contenuta alcuna richiesta volta ad impedire lo svolgimento del rave abusivo. La Questura, ricostruisce il sottosegretario, da parte sua «disponeva una serie di servizi di vigilanza, con la Digos e la scientifica, fuori e dentro l’ateneo». Non solo: predisponeva anche l’impiego di una riserva del reparto mobile «per eventuali richieste di intervento». Che, però, non sono mai arrivate. «Il personale di polizia – spiega il sottosegretario – ha rilevato una serie di irregolarità, poi segnalate all’Autorità giudiziaria». «Ciò che è accaduto alla Sapienza – sottolinea il Viminale – ha colpito l’intera comunità universitaria e scosso l’opinione pubblica. E’ doveroso agire, quindi, con equilibrio e decisione affinché non abbiano a ripetersi situazioni di illegale uso degli spazi pubblici destinati alla cultura e alla formazione universitaria». Gaetti, inoltre, ricorda che l’organizzazione all’interno degli atenei di eventi ludico-culturali, non può che avvenire «nel rispetto delle disposizioni normative generali, anche a garanzia dello stesso svolgimento in piena sicurezza delle manifestazioni stesse». Insomma: il Viminale non sarà più disposto a tollerare eventi come quello in cui ha perso la vita il 26enne foggiano.

I FUNERALI
E ieri, in centinaia, hanno preso parte ai funerali di Ginese, a Foggia. Ad attendere il feretro i suoi amici: “Sarai sempre con noi”, si leggeva su uno striscione firmato “Curva Nord”. All’esterno cori da stadio e fumogeni, ma anche palloncini bianchi lasciati volare in cielo. In rosso, invece, un altro striscione con la scritta: “Will never walk alone” (Non camminerai mai da solo). Su di un lenzuolo bianco un messaggio esposto sul sagrato della chiesa: «Sei il nostro rappresentante, la nostra guida, il nostro esempio». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA