In una circostanza, il soggetto, individuato ed inseguito da un testimone prima e da personale di polizia poi, riusciva a far perdere le proprie tracce attraverso una rocambolesca fuga, scendendo per le scale della fermata metro Libia a tutta velocità, e riuscendo così a prendere letteralmente “al volo” il treno in arrivo, assicurandosi la fuga. In un’altra circostanza per rapinare una donna della catenina d’oro, la spintonava fino a farla cadere a terra, cagionandole gravi lesioni.
Gli uomini dei commissariati Vescovio e Fidene-Serpentara lo hanno portato in carcere a Regina Coeli.
Il giovane rapinatore non risparmiava nelle sue azioni neppure luoghi sacri quali chiese ed oratori, ove spesso, dopo aver forzato le porte d’ingresso e dopo aver messo a soqquadro alcuni locali, si “accontentava” di derubare l’incasso e i prodotti di alcune macchinette distributrici, dopo averle letteralmente distrutte, lasciando “tranquillamente” le sue “impronte”, rilevate successivamente dalla Polizia Scientifica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA