Sono già due i colpi messi a segno prendendo di mira donne che stanno prelevando al bancomat. Loro sono due giovani nomadi che aspettano che la vittima alla cassa automatica abbia inserito il Pin, a questo punto si fanno avanti. La coppia di ladre inizia a sputare sulla donna per poi malmenarla fino ad allontanarla di qualche metro. Una volta che le ladre hanno il campo libero, digitano la massima cifra possibile e fuggono con il contante. Un'aggressione che fra l’altro si basa anche sulla paura del Covid e le sue regole di prevenzione che le rapinatrici, invece, abbassandosi la mascherina e sputando sulle vittime, riescono a ingenerare a tal punto da fare allontanare le signore dal bancomat. Un po' come qualche anno fa, quando i rapinatori brandeggiavano una siringa sporca di sangue minacciando le vittime di contagiarli: Aids, in particolare.
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Le vittime
La prima malcapitata è stata una signora di 60 anni che, alle 10 stava prelevando in una filiale Unicredit all’Appio.
Mentre prelevano
Anche in questo caso, una donna sulla cinqunatina stava per prevare i soldi alla cassa automatica quando si sono materializzate le due nomadi. Anche in questo caso, hanno aspettato che fosse inserito il Pin, per poi passare agli sputi al punto da far fuggire la vittima. In questo caso il bottino è stato di 700 euro. Non ci sono dubbi che si tratti sempre delle stesse rapinatrici. Non solo per il metodo che adottano, ma anche dalle loro descrizioni. Gli investigatori sono allarmati perché si rendono conto che le due zingare possono colpire ancora. I poliziotti hanno chiesto alle due donne derubate di fare un identikit delle malviventi. Ne è uscita una descrizione non perfetta, ma ci sono alcuni aspetti che potrebbero permettere alla polizia di rintracciarle. Sono state aumentate le pattuglie in zona Appio con il fine di riuscire a prendere prima o poi in flagranza di reato le due nomadi che dovrebbero essere appena maggiorenni. Alcune volanti vanno in giro proprio con questo obiettivo: di riuscire a rintracciare le due zingare. «All’inizio sembravano due brave ragazze - ha detto una delle vittime alla polizia -. Mi hanno messo a mio agio. Mi hanno fatto fare la parte del prelievo. Non avrei mai pensato che avrebbero cambiato del tutto il comportamento. Si sono messe a sputarmi addosso e a riempirmi di parolacce. Una mi ha anche detto che mi attaccava il virus». La polizia sta setacciando alcuni campi nomadi per vedere di riuscire a trovarle. Si tratta dei campi più grandi della città dove comunque è difficile identificare le due ladre.
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