Raid vandalici e furti, scuole nel mirino: dieci intrusioni a notte

Allarme dell’Assessorato Lavori pubblici: «Interventi lenti, serve un collegamento diretto con il 112»
di Pier Paolo Filippi e Alessia Marani
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Mercoledì 8 Gennaio 2020, 10:29
 Ogni notte e ogni giorno la “sala allarmi” del Dipartimento Simu del Campidoglio a cui sono collegati i sistemi anti-effrazione presenti nelle scuole comunali riceve una media di dieci segnalazioni: ovvero dieci incursioni con furti e atti vandalici tentati o compiuti nei plessi scolastici capitolini. L’assalto alla scuola “Lewis Carroll” all’Appio Latino non è un episodio isolato, ma la punta di un iceberg. Scatta l’allarme e l’sos viene captato dalla centrale Simu, ma il più delle volte neanche vengono girati ai vigili o alle forze dell’ordine. Attualmente, infatti, gli operatori sono tenuti ad attivare la chiamata per l’intervento delle forze dell’ordine o dei vigili del fuoco a seconda della tipologia di allarme.

In caso di effrazione, il personale effettua la segnalazione tramite telegramma (ebbene sì, esiste ancora!) alla polizia locale. Una procedura farraginosa, motivo per cui il Comune sta verificando la possibilità di collegare la sala operativa direttamente con il numero unico di emergenza 112. L’assessore Linda Meleo sta predisponendo in tal senso una memoria di Giunta: «Il collegamento al 112 consentirà di snellire e velocizzare gli interventi in caso di effrazione - dice - Sono poi in fase di studio percorsi formativi per sensibilizzare il personale scolastico sul tema sicurezza».

Nel frattempo i raid proseguono, il più delle volte impuniti perché, vista la non sempre immediata risposta e, soprattutto, la mancanza di telecamere all’esterno degli edifici, i vandali rimangono ignoti e ai risarcimenti devono provvedere i Municipi o la Città Metropolitana, «togliendo preziose risorse e investimenti al settore», sottolinea Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi. Le scuole che più spesso finiscono nel mirino di ladri e vandali si trovano nelle periferie, dove gli istituti sono più isolati e meno controllabili: Appio, Tuscolano, Eur, Garbatella, Torrevecchia, Ostia-Acilia-Infernetto, Tor Bella Monaca, Fidene-Serpentara, è qui che incursori e baby-gang si accaniscono. All’Ardeatino, addirittura, da ottobre era in atto una folle sfida lanciata sui social tra studenti a chi danneggiava più scuole. I genitori avevano firmato in 500 un esposto per tenere alta la guardia e i poliziotti di Tor Carbone sono riusciti a cogliere sul fatto un manipolo di liceali a cui i presidi, adesso, chiederanno il conto dei danni. « Furti e vandalismo nelle scuole sono un fenomeno odioso, dannoso per la didattica e costoso per le amministrazioni – spiega Rusconi – Per i soli danni al Virgilio durante l’occupazione sono stati sborsati 45mila euro.

Come associazione, inoltre, siamo favorevoli alla installazione della videosorveglianza, ovviamente non all’interno delle scuole ma nelle pertinenze esterne, come parchi, giardini, ingressi.
Solo così si potrà avere un effetto di deterrenza sui malintenzionati. Sembrava ci fossero spiragli dal vecchio governo, adesso è di nuovo tutto in stallo». Gli attuali sistemi di allarme, che secondo dati del Comune coprono il 90 per cento dei circa mille plessi di sua proprietà, dunque, non appaiono sufficienti. «Spesso non sono di ultima generazione e in passato sono stati disinnescati con schiumogeni e acqua», affermano i presidi. La Carroll, comunque, ne era sprovvista. Motivo? Non sempre i Municipi hanno i fondi per dotarne tutti gli edifici pubblici.
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