Virginia Raggi si ricandida: «Vado avanti». Deciderà Rousseau, nodo mandato bis

Virginia Raggi: «Vado avanti, mi ricandido»
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Lunedì 10 Agosto 2020, 19:42 - Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 01:12

«Dobbiamo andare avanti, non ci sto ad apparecchiare la tavola per far mangiare quelli di prima». Dopo settimane passate ad evitare l'argomento Virginia Raggi scioglie la riserva e annuncia ai consiglieri della maggioranza capitolina in una videoconferenza che si ricandiderà. Una decisione presa nel segno della continuità amministrativa e arrivata dopo la certezza che il MoVimento tutto la sosterrà. L'annuncio è infatti arrivato dopo incontri sia con Luigi Di Maio che con Alessandro Di Battista, è stato preceduto dal sonetto in vernacolo sul blog di Grillo che è apparso come un bizzarro endorsement ad un Raggi bis e soprattutto dall'apertura fatta del capo politico di M5s Vito Crimi ad una riflessione ampia sulla permanenza del vincolo del doppio mandato per chi amministra. Un vincolo che metterebbe fuori gioco in un colpo solo le due prime cittadine di Roma e Torino. Il capo politico grillino Crimi dovrà - da statuto - mettere ai voti su Rousseau la scelta di Raggi. Secondo le regole che dominano l'universo pentastellato, infatti, serve il via libera degli iscritti per la deroga al secondo mandato.

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«Il mondo cambia e dobbiamo tenerne conto», disse Crimi rompendo quasi un tabù e aprendo un varco ad una possibile candidatura della Raggi. E forse l'accelerazione impressa ora all'impresa bis in Campidoglio, con un annuncio arrivato in una serata d'agosto a campagna elettorale ancora lontana, è il tentativo della sindaca non solo di spiazzare gli avversari a destra e a sinistra, lontani da una qualsiasi idea di candidato, ma anche di stimolare M5S sul tema doppio mandato che è un vero blocco per gli amministratori a 5 stelle. Terzo scopo dell'annuncio anche quello di compattare la maggioranza capitolina per il rush di fine mandato, non facile per la fitta agenda post Covid. E la maggioranza capitolina si schiera con un Raggi bis. «Ora puntiamo ad accelerare con forza, ad avere mani libere, sempre. I giochi di palazzo e le alchimie vecchia maniera non ci appartengono», dice l'assessore Antonio De Santis. 
 


«Ha ragione Raggi, deve andare avanti», dice Paolo Ferrara. «Era ora», le parole di Teresa Zotta. «Siamo con te. grazie per il tuo coraggio», scrive in un post Federica Daga. E così anche Giuliano Pacetti e l'assessore Gianni Lemmetti. Del resto una delle poche voci dissonanti dell'M5s di Roma, la presidente del VII Municipio Monica Lozzi, qualche settimana fa ha lasciato il MoVimento per candidarsi lei a sindaca e liberando Raggi da una competitor interna. Insomma, il MoVimento è con Raggi e ne lancia la nuova corsa in Campidoglio, Un vero contropiede che anticipa i tempi della campagna su Roma con un centrodestra e un centrosinistra ancora ai blocchi di partenza. L'alleato di governo Pd, che sogna di ritornare in Campidoglio anche per sanare la ferita Marino cacciato con le dimissioni di massa dei consiglieri dem, definisce «pessima la notizia della ricandidatura», e pensa alle primarie dove forse potrebbe correre la senatrice Monica Cirinnà, già stata nelle stanze capitoline. Il centrodestra cerca una quadra e un nome attorno al quale coagulare la Lega, Fdi, Fi.
Nomi da entrambe gli schieramenti circolano ma sono solo per ora ipotesi e suggestioni: c'è chi fa quello di Giulia Bongiorno, chi quello Valerio Carocci, il giovane leader dei ragazzi del Cinema America. Per ora la corsa vede una partecipante, Virginia Raggi, che ha scelto la sera delle stelle di San Lorenzo per tentare di bissare il successo di 4 anni fa e lasciare il MoVimento sul colle capitolino.​

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