Elezioni a Roma, Raggi gioca la carta Conte: cinesi e albanesi con il Pd

Elezioni a Roma, Raggi gioca la carta Conte: cinesi e albanesi con il Pd
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 30 Agosto 2021, 07:59 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 09:50

Yifan Lin è nata a Shanghai, è arrivata a Roma quando aveva 12 anni. Ora si candida col Pd, è la numero 23 nella lista a sostegno di Roberto Gualtieri. «Punto ai voti dei miei connazionali, ma spero di convincere anche tanti italiani», racconta. «Faremo campagna elettorale nei ristoranti, coinvolgeremo i clienti più affezionati», spiega Lucia King, storica rappresentante della comunità cinese romana, fino a 10 anni fa delegata del Campidoglio, ora al fianco di Lin nella corsa alle comunali del 3 e 4 ottobre. Non è l'unico nome straniero che compare nella lista dem. C'è Zaman Qamar, della popolosa comunità pachistana. O Edmond Godo, presidente della comunità albanese, partito da Durazzo trent'anni fa, che a Roma ha messo su famiglia, si è laureato in Sociologia alla Sapienza e ha già avuto una prima esperienza al III Municipio.

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È il tentativo del Pd di rappresentare i volti di una Roma multietnica, certo, ma anche di intercettare i voti delle sempre più numerose second generation, i figli degli immigrati, con la cittadinanza italiana (e il diritto di voto). Consensi che in una corsa ancora così sul filo, stando ai sondaggi, possono senz'altro servire. Gualtieri punta anche ai voti tradizionali: oggi incontrerà Bobo Craxi e caldeggerà la sua candidatura con i socialisti.
IL CENTRODESTRA
Per Enrico Michetti ieri è sceso in campo, è il caso di dirlo, l'ex laziale Angelo Gregucci, 187 presenze con la maglia biancoceleste dal 1986 al 1993.

Farà da contraltare all'ingaggio di Antonio Di Carlo, alla Roma sempre negli anni 80.

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Vecchie glorie a parte, nel centrodestra resta da trovare l'accordo per le presidenze dei 15 municipi. La trattativa è rimasta impantanata per giorni attorno al nome da indicare per le elezioni suppletive di Montecitorio (il seggio di Primavalle), che ha rivendicato Forza Italia. Alla fine dovrebbero spuntarla gli azzurri, con Pasquale Calzetta, ma dalle parti di FdI fino a ieri sera non davano l'accordo per chiuso. Le firme per la Camera vanno presentate entro oggi, siamo agli sgoccioli. Trovata la quadra, si passerà ai municipi. Uno schema di massima in ogni caso c'è: 7 distretti dovrebbero andare a FdI, 5 alla Lega e 3 ai berlusconiani. Forza Italia intanto ha trovato il capolista: è la deputata Maria Spena, eletta nel collegio uninominale di Marino nel 2018, ex assessore ai Trasporti di Roma nell'ultimo scampolo del mandato di Alemanno.

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I GRILLINI
Per Virginia Raggi ieri è stato il firma day, a sostegno delle 6 liste che l'appoggeranno. Per la prima volta ai banchetti sono apparsi i manifesti del M5S per le comunali: accanto a Raggi, la faccia sorridente di Giuseppe Conte. La sindaca intende sfruttare a pieno il consenso di cui gode l'ex premier, neo-leader grillino. Tanto che i rispettivi staff sono al lavoro per organizzare almeno un'uscita insieme: niente palchi e comizi vecchio stile, più probabile un evento di popolo, in un mercato o in periferia. Magari a Ostia, dove continuano le polemiche sui tradizionali fuochi d'artificio del lungomare. Dopo la Lega, ieri è intervenuto Gualtieri: «Sono stati spostati da ferragosto a martedi 31, proprio davanti al ristorante in cui Raggi terrà una cena elettorale».

 


Restando sul litorale, Carlo Calenda ieri ha twittato una foto dal mare, dopo un comizio sul lido di Santa Marinella: «L'ultimo giorno di vacanza al mare è come sempre perfetto - ha cinguettato il leader di Azione - Cielo terso, vento fresco e acqua trasparente. Così potrai rimpiangerlo tutto l'anno». Ora tutti a Roma. Per la campagna elettorale, si fa sul serio.
 

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