Angelo Costabile, ferito dall'albero caduto: «Raggi deve chiedermi scusa,
sono salvo per miracolo»

Angelo Costabile ferito dall'albero caduto in attesa dell'ambulanza
di Laura Bogliolo
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Mercoledì 26 Febbraio 2020, 10:43

«Virginia Raggi deve chiedermi scusa, potevo morire schiacciato da quell'albero, forse mi sono salvato perché ho fatto un salto, ma quell'enorme pianta mi ha colpito comunque, sulla testa». Ha lavorato con Gianni Amelio, Marco Tullio Giordano e in Don Matteo. Ha sfidato i pericoli del Sud Est Asiatico più selvaggio nel reality Pechino Express, ma ha rischiato di morire andando a una partita di calcetto a Roma.
Angelo Costabile, 42 anni, sdraiato su una barella del pronto soccorso indossa il collare cervicale e aspetta da oltre due ore. Cosa è successo?
«Stavo camminando sul marciapiede di via di Valle Aurelia, dovevo prendere parte a una partita di calcetto. All'improvviso ho sentito il rumore di uno squarcio, ho provato a fare un salto in avanti poi il crollo: un enorme albero è crollato su di me».
Dove è stato ferito?
«Alla testa, mi fa molto male, poi sulla spalla, sull'anca e a una gamba... ho dolori ovunque».
Se non avesse fatto quel salto....
«Probabilmente l'albero mi avrebbe colpito in modo più grave. Guardi le foto... quella pianta era enorme e aveva dei rami taglienti: non posso immaginare cosa sarebbe potuto accadere se mi avessero colpito perpendicolarmente».
Rami affilati come coltelli...
«Sì, non riesco davvero a capire come possano accadere queste cose gravissime in una città come Roma, gli alberi caduti sono moltissimi, ma nessuno se ne prende cura? Sono calabrese, ma vivo da venti anni a Roma, non mi interessa nulla della politica, ma la sindaca Virginia Raggi mi deve chiedere scusa».
Angelo sta aspettando da oltre due ore sdraiato su una barella all'ospedale Santo Spirito.
«Non sono ancora stato sottoposto a esami radiologici, sono qui che aspetto da tempo ormai, ma dicono ci sono casi più urgenti....».
Intanto il cellulare sta per scaricarsi. Il parente di una paziente presta un power bank ad Angelo che a fatica dà uno sguardo alle foto di quell'enorme albero che gli è precipitato addosso.
«Non posso ancora crederci, stavo andando a una partita di calcetto e mi ritrovo in ospedale: proprio l'altro giorno parlando con un amico avevo detto...meglio godersi la vita, non sai mai cosa può accadere, se ti cade un albero in testa?...».
 

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