Roma, Raggi a San Lorenzo per l'anniversario
dei bombardamenti: «Stiamo lavorando
a una mappa antifascista della città»

Roma, Raggi a San Lorenzo per l'anniversario dei bombardamenti: «Stiamo lavorando a una mappa antifascista della città»
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Sabato 20 Luglio 2019, 12:55
«Roma è orgogliosamente antifascista. Stiamo lavorando a un calendario e a una mappa della Roma antifascista e della Resistenza, con i luoghi e le date affinché anche chi non conosce la storia possa andare a vedere e scoprire quello che è stato». Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi che ha partecipato alla cerimonia per il 76mo anniversario del bombardamento di San Lorenzo durante la seconda guerra mondiale, al Parco dei caduti 19 luglio 1943, alla presenza dell'assessore della Regione Lazio Massimiliano Valeriani e al minisindaco del Municipio II Francesca Del Bello.
«E' il giorno del fare memoria per ricordarci da dove siamo venuti e possiamo respirare oggi la democrazia e la libertà - ha sottolineato la sindaca, dopo aver visitato la mostra sul disarmo nucleare allestita nel parco - È un dovere delle istituzioni esserci ma noi stiamo facendo qualcosa in più, con azioni concrete. Non bisogna riscrivere la storia fino ad un certo punto, in parte forse sì. Per questo abbiamo deciso di cambiare nome a due vie di Roma, via Edoardo Zavattari e largo Arturo Donaggio, due sottoscrittori del manifesto della razza, perché non è questa la storia che vogliamo ricordare a Roma.
Le scuole hanno scelto i nuovi nomi. È un primo seme. Riteniamo che i ragazzi debbano essere sempre coinvolti nelle iniziative di ricordo perché senza non possiamo fare memoria
».
Per l'assessore Valeriani
«il compito delle istituzioni è esserci. È bello vedere che Regione e Comune sono qui insieme per raccontare la stessa storia d'Italia perché c'è una tendenza alla rimozione. L'Antifascismo è il cemento che ha costruito la nostra democrazia». Del Bello ha ricordato come sia «»una giornata piena di iniziative a San Lorenzo. Ricordo che fu il primo bombardamento di Roma, qui ci furono circa 1500 morti. È una giornata viva nel ricordo dei romani e mai vissuta in maniera retorica».
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