Roma, sul cornicione a trenta metri d'altezza, la polizia la salva ma lei dice: «Stavo solo riflettendo»

Roma, sul cornicione a trenta metri d'altezza, la polizia la salva ma lei dice: «Stavo solo riflettendo»
di Marco De Risi
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Mercoledì 13 Febbraio 2019, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 13:04
«Non volevo uccidermi, ero solo sovrappensiero». Giallo in uno stabile vicino la stazione Termini. Una ragazza di 22 anni è stata avvistata dai vicini seduta sul parapetto del terrazzo condominiale con le gambe nel vuoto a più di 20 metri d’altezza. E’ accaduto ieri pomeriggio e sul luogo della segnalazione sono accorsi alcuni equipaggi della polizia e diverse ambulanze davanti agli occhi di numerosi inquilini,  passanti ed automobilisti incuriositi e preoccupati. A salire sul tetto e poi a sbucare sul terrazzo sono stati alcuni poliziotti del reparto Prevenzione. Gli agenti hanno messo in atto il protocollo usato per sventare i suicidi. La giovane era assente, sempre sospesa nel vuoto, non rispondeva alle domande degli agenti che cercavano di tessere una trattativa con lei in modo di distrarla e convincerla a togliersi da quella posizione ad alto rischio.

Tutto è sembrato inutile: un investigatore è riuscito a prendere la ventiduenne alle spalle e con una mossa repentina l’ha abbracciata e tolta da quella pericolosa posizione. Poi, il colpo di scena. La ragazza si è rivolta agli agenti e a voce bassa gli ha detto: ”Vi siete sbagliati non volevo togliermi la vita ma stavo solo contemplando, stavo riflettendo”. Quindi, secondo la versione della giovane lei non si sarebbe voluta togliere la vita ma rimane il giallo: perchè non ha subito tranquillizzato i poliziotti costringendoli a fare una manovra pericolosa per metterla in salvo? Del caso si occupa uno psichiatra della Asl proprio per capire le reali intenzioni della ragazza.
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